“Ho letto di 24Reportage via e-mail, proprio della puntata su Gaza. Mi sembra incredibile che non vi sia mai contesto: chi non rende sicuro? Perché c’è differenza rispetto agli altri contesti bellici? Perché non si nomina mai LO STATO DI ISRAELE e le imposizioni unilaterale? Perché la popolazione è stata spostata? Perché non è riportato l’agente della distruzione? IMBARAZZANTE. Se mi si risponde che è perché stiamo parlando di medici senza frontiere, ebbene: medici senza frontiere nei suoi comunicati ufficiali è stato chiarissimo su chi (lo stato di Israele e l’esercito israeliano) e cosa (violazione del diritto umanitario internazionale da parte di Israele) determina l’assoluta mancanza di ‘sicurezza’ a Gaza. Perché in queste interviste non emerge mai MAI la responsabilità di una guerra condotta in condizioni assolutamente inedite? Le forniture mediche perchè non arrivano? Perché Israele blocca TUTTO non perché ci sia la guerra. Vergogna: portare ai vostri ascoltatori/lettori un giornalismo ‘emotivizzato’ ma privo di contesto, significa tradire ancora e ancora il mandato informativo etico che dovrebbe essere alla base del reportage: informare, approfondire, non creare consonanza emotiva con… chi? In questo contesto le vittime sembrano quasi oggetto di vittimizzazione secondaria: si affollano, si ammassano, sfidano le regole di sicurezza… senza definizione dei responsabili di determinate condizioni, le vittime non sono più tali. Insomma, un amaro complimento alla capacità, anche qui, di non essere stati capaci di sottrarvi e sottrarci all’assordante e ipocrita versione dello stato genocidario di israele (spero che si possa dire, visto che persino UN e Tribunale dell’aja hanno chiarito i termini della questione).”
mafrasta via Apple Podcasts ·
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08/28/24