Description
La sera del 9 ottobre 1963 uno tsunami di milioni di metri cubi d’acqua, provocato dalla caduta di una valanga in un bacino idroelettrico, si abbatta su una valle al confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, cancellando il paese di Longarone e provocando più di 1.900 morti. Da quella notte di autunno, la tragedia del Vajont è diventata simbolo dell’«ingegnerizzazione della natura», delle trasformazioni che l’uomo impone all’ecosistema fino a comprometterne gli equilibri. Sessant’anni dopo, l’acqua è al centro dell’emergenza climatica. L’“oro blu” è un bene che scarseggia, il cui valore continua ad aumentare vertiginosamente e su cui si appuntano le pulsioni speculative di un paradigma di sviluppo rovinoso: un paradigma che si alimenta di catastrofi e che mette in conto mille, altri possibili “Vajonts”. Al plurale.
The Mar-a-Lago accord is a hypothetical project that both Trumpian economists and outside observers are following closely. It is bound to be an ambitious new direction for the international economic equilibrium, and certain to affect the following four years – for good or for ill. A combination...
Published 11/20/24
The rise of Artificial Intelligence brings to mind the fear of an apocalypse. In one of these dystopian predictions, thinking machines will take over the giant maze of bureaucracy at the core of modern society. In this scenario, AI will be tasked with deciding if and how to give out a mortgage,...
Published 11/13/24