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Secondo il regista svizzero Milo Rau, fra i massimi artisti attivisti della scena teatrale contemporanea, il “teatro è un luogo di resistenza e di democrazia”. Come ha recente dichiarato nel suo discorso inaugurale dell’annuale Congresso dell’ITI (l’International Theatre Institute): “laddove la politica fallisce, laddove rincorre i vantaggi del discorso nazionale, solo l’arte può fornire un rimedio”.
Contemporaneamente, il FIT, il Festival internazionale del teatro e della scena contemporanea di Lugano, avvia la sua 33esima edizione con un ricco programma incentrato su tre parole chiave: Democrazia, diritti e libertà.
Charlot coglie l’occasione per proporvi una puntata “militante”, dedicata all’ARTIVISMO, ovvero a quelle proposte e a quelle opere artistiche contemporanee che veicolano esplicitamente un contenuto e un valore sociopolitico.
Ne parleremo con la direttrice artistica del FIT Paola Tripoli e con due protagonisti della 33esima edizione del festival: l’artista attivista bielorusso-israeliano Arkadi Zaides (già vincitore nel 2023 del Premio Emile Zola per le arti dello spettacolo per il suo impegno a favore diritti umani) e l’attrice e autrice italiana Elena Cotugno, che arriva a Lugano con una rilettura della Medea, in cui il mito antico si contamina con la tragedia contemporanea delle donne straniere che, giunte nei nostri Paesi, finiscono nel racket della prostituzione e della schiavitù sessuale.
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A fine 2023 ha debuttato allo Spazio Rossellini di Roma “Svelarsi”, l’ultimo progetto teatrale della pluripremiata attrice Silvia Gallerano. Sul palco, otto attrici, fra cui la stessa Gallerano, otto corpi di donne nude, che si raccontano e si confessano, fra senso di inadeguatezza, umiliazioni...
Published 11/24/24