Prestiti ancora in calo, ma cresce il credito al consumo
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Mentre continuano a calare i prestiti alle famiglie, il credito al consumo prosegue la sua corsa. In Italia il Taeg resta superiore sia alla media dell'area euro che a Francia e Germania. E dopo la frenata di giugno ha ripreso a correre. Ciò nonostante gli italiani continuano ad indebitarsi: nel secondo trimestre del 2024 i finanziamenti erogati sono saliti oltre i 165 miliardi. Sul totale dei prestiti richiesti il credito al consumo pesa per il 18,7% contro una media europea dell'11,2%.  Sempre meno prestiti, sempre più credito al consumo. Nel secondo trimestre dell'anno, infatti, i prestiti alle famiglie si sono ridotti dello 0,1% rispetto al periodo precedente. Non così quelli destinati a finanziare il consumo, che hanno visto un incremento dell'1,8%, passando da 162,419 a 165,278 miliardi.  Si tratta di una tendenza in atto da tempo, che trova riscontro anche nell'ultima rilevazione condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl sui dati della Bce. L'Italia si conferma al vertice in Europa per i costi praticati sul credito al consumo: il Taeg sulle nuove operazioni ad agosto ha toccato il 10,5%, dato che resta significativamente più elevato sia rispetto alla media dell'area euro (8,55%) che a quelli di Francia (6,82%) e Germania (8,27%). Già a luglio, comunque, si era registrato un nuovo aumento dopo la diminuzione di giugno. Proseguendo nel confronto europeo, il nostro Paese svetta anche per quanto riguarda la quota destinata al credito al consumo sul totale dei prestiti richiesti: ad agosto si arriva al 18,7% contro una media dell'area euro dell'11,2%. Lontane, in questa classifica, restano Germania e Francia, che si fermano rispettivamente al 9,9% ed al 12,5%. Tra le regioni, l'aumento maggiore rispetto al trimestre precedente si registra in Valle d'Aosta (+ 2,3%), Lombardia (+ 2,15%) e Toscana (2,13%), quello minore in Sardegna (+ 0,99%).     Sul versante dei mutui, ad agosto emerge in modo inatteso un rincaro delle condizioni di finanziamento (dal 3,94% di luglio al 4,10%),che interrompe la tendenza alla flessione del Taeg innescatasi già prima che la Bce iniziasse, a partire da giugno, a rivedere la sua politica monetaria restrittiva tagliando i tassi. Il caso italiano resta però isolato in Europa: il Taeg ha continuato infatti nella sua parabola discendente sia in Francia che in Germania. Dopo essere rimasto costantemente su livelli più elevati fino a marzo, il dato italiano da aprile ha iniziato a convergere con quello medio dell'area euro, per poi allinearsi quasi del tutto a maggio. La discesa è continuata a giugno e luglio, fino alla battuta d'arresto di agosto. Torna quindi ad allargarsi la forbice con Germania (3,87%) e Francia (4,01%).  È intervenuto ai microfoni di Sebastiano Barisoni, Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl. Meloni assicura che non ci saranno nuove tasse ma intento è caos su accise e rendite catastali L Aula della Camera ha approvato con 183 voti a favore, 118 contrari e 2 astenuti la risoluzione di maggioranza sul Piano strutturale di bilancio (Psb) il documento di finanza pubblica da inviare a Bruxelles. Mentre l Aula del Senato ha dato il via libera al Psb con 95 sì, 66 no e 4 astenuti. Precluse, quindi, in entrambi i casi le risoluzioni presentate delle opposizioni, su cui il governo aveva dato parere contrario. Tra gli impegni che la maggioranza sollecita al Governo attraverso la risoluzione alla Camera sul Piano strutturale di bilancio, si legge che la manovra di bilancio deve prevedere «interventi che rendano strutturali gli effetti del taglio al cuneo fiscale sul lavoro e l accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni già in vigore per l anno in corso; iniziative a sostegno delle famiglie, con particolare riguardo a quelle numerose, e della genitorialità, anche con misure volte a supportare gli istituti per la conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari; risorse per proseguire con il percorso avviato di rinnovo dei contratti del
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