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Secondo alcuni osservatori, a partire dall’11 settembre del 2001, l’Occidente si è tramutato in un unico grande fronte di guerra, e scrivere racconti e poesie significa scrivere sempre e comunque in trincea, o come suggerisce il titolo di un recente volume, Scrivere sul fronte occidentale.
A poco più di un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina, la domanda sul senso della letteratura in tempo di guerra riemerge con le sue contraddizioni: tra l’indicibilità del dramma e la necessità di dar voce ai sentimenti e all’indignazione.
La guerra è da sempre un tema con cui gli uomini si confrontano e quindi anche agli scrittori. Da Omero in poi, infatti, il materiale non manca e sarebbe impossibile dar conto dell’enorme quantità di pagine scritte sull'argomento anche nel solo Novecento.
La guerra, dunque, sembra in qualche modo essere ispiratrice di letteratura, ma come è possibile scrivere romanzi e poesie in questo tempo? Quali parole può esprimere una letteratura che si ispira al conflitto bellico? Qual è dunque il rapporto tra guerra ed espressione letteraria? Ne parliamo in “Gli scrittori e la guerra”, la nuova miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».
L’elemento che qualifica maggiormente la sua arte, e ne fa una realtà classica al di là del tempo, è il fatto che si occupa dell’uomo, del suo mondo e delle ansie per la vita. E lo fa attraverso una telecamera con cui si immerge sotto la superficie delle apparenze e cerca di penetrare nel fondo...
Published 06/20/24
Sono due personaggi contemporanei i cui destini sembrano essere incrociati sin dall’anno della loro nascita: il 1483. Entrambe figure di spicco rispettivamente del Rinascimento e della Riforma protestante, hanno influenzato profondamente la cultura e la società del loro tempo.
Si tratta di...
Published 06/13/24