3. Parenti serpenti
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Se è vero, come ha scritto Tolstoj nel famoso incipit di Anna Karenina, che “tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”, è nel momento in cui si scrive il proprio testamento che affiorano i difetti e le omissioni di parenti e congiunti. E questo, vale per (quasi) tutti, indipendentemente dall'origine della stirpe, dalla ricchezza, dalla cultura e dalla fama: l’odio o l’antipatia, in famiglia, sono assolutamente democratici. Lo dimostra un libricino, Essendo capace di intendere e di volere, in cui sono stati raccolti i testamenti olografi di sconosciuti depositati presso l’Archivio notarile di Napoli. Ma anche le scelte di alcuni italiani celeberrimi come Guglielmo Marconi, Alessandro Manzoni o Eduardo Scarpetta: i loro testamenti evidenziano, tra l’altro, la centralità di istituti giuridici come l'eredità legittima o disponibile.
Con le voci di Giuditta Marvelli e del presidente dei notai italiani Giulio Biino.
Non solo documenti ufficiali e divisioni di beni. Anche se sono rivolte a parenti e amici, alcune lettere, scritte in punto di morte (più o meno prossima), equivalgono a testamenti spirituali: testimonianze potenti, capaci di illuminare da una prospettiva umana alcuni momenti fondamentali della...
Published 05/23/24
Nessuno meglio di Giuseppe Garibaldi rappresenta quella categoria di uomini pronti a morire in nome di ideali condivisi con le proprie compagne. Come il suo, molti testamenti che stiamo scoprendo in questa serie podcast contengono indicazioni sui patrimoni, ma rappresentano anche i valori morali...
Published 05/16/24