Description
OpenAI era nata come una startup con una mission evangelica. Diffondere l'AI con una modalità
non profit, democratica, open source, lo dice la parola stessa.
L'intelligenza artificiale per brutti e belli, per poveri e ricchi, distribuito come il ghiaccio che offrono gratis nei motel americani.
L'obiettivo dei soci fondatori (compreso Elon Musk) era quello di non mettere un tale potere nelle mani di pochi.
Ora che intorno all'AI (anche per merito del sig Sam Altman) cominciano a correre i miliardi, il vento cambia.
E degli undici soci fondatori della società ne restano appena tre.
Anche Mira Murati, la Fata Turchina dell'addestramento che per un fuggevole week end aveva vestito anche i panni del Ceo, è fuori.
La svolta dettata da Altman si riassume in una sola cifra: 150 miliardi di dollari di valore, un balzo pirotecnico, se pensiamo che eravamo a 87 sono un anno addietro.
Un analista esperto di AIG ha scritto: "L'indebitamento di OpenAI è preoccupante, è come un incidente ferroviario visto in slow motion". Avrà ragione?
Corrono varie paure sui fili che portano al futuro.
Specialmente se questo futuro si annuncia sbilanciato a favore delle Super Intelligenze che possono
eseguire compiti ad una velocità del tutto irrangiungibile per gli umani.
C'è tanta brutta fantascienza che prova a spaventarci, direbbe il...
Published 10/11/24
Con Stefano Novaresi, amministratore delegato Knapp Italia e Professore a contratto in un
Master dell'Università Cattolica, abbiamo affrontato un tema molto attuale.
Come i leader devono rapportarsi rispetto al al diffondersi dell'intelligenza artificiale generativa?
E come un leader deve usare a...
Published 10/08/24