14 Le 32 Variazioni in do minore e il Quarto Concerto per pianoforte e orchestra
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Dopo la Sonata op.57, la celebre “Appassionata”, abbiamo una battuta d’arresto di circa quattro anni nella successione delle sonate: e quando questa riprenderà ci troveremo di nuovo davanti ad una concezione di questa forma fortemente rinnovata. Ma in questo periodo non si interrompe l’interesse di Beethoven per il pianoforte: il 1806 vede nascere due importanti lavori che hanno il pianoforte come protagonista: le 32 Variazioni in do minore – ancora la tonalità fatidica della Patetica, del Terzo Concerto, dell’ouverture Coriolano e di lì a poco della Quinta Sinfonia – e il Quarto Concerto per pianoforte e orchestra, opera quest’ultima dalla tinta ben diversa rispetto al precedente concerto.
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Published 11/16/20
Quale eredità Beethoven lasciava ai musicisti dopo di lui?  Uno dei musicisti, a Vienna, che portavano a spalla la bara al funerale di Beethoven era Franz Schubert, che però gli sarebbe sopravvissuto solo un anno e mezzo. Quindi si può dire che tutta la sua parabola creativa si svolse all’ombra...
Published 06/01/20
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Published 05/25/20