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Published 11/16/20
Quale eredità Beethoven lasciava ai musicisti dopo di lui?  Uno dei musicisti, a Vienna, che portavano a spalla la bara al funerale di Beethoven era Franz Schubert, che però gli sarebbe sopravvissuto solo un anno e mezzo. Quindi si può dire che tutta la sua parabola creativa si svolse all’ombra gigantesca, ma anche decisamente “ingombrante”, di questo ammiratissimo ma inimitabile concittadino. La situazione non fu molto diversa, nella sostanza, per i musicisti della prima generazione...
Published 06/01/20
Dopo la Sonata op.111 e il grande edificio delle Variazioni Diabelli, Beethoven non ha ancora detto la sua ultima parola relativamente al pianoforte. Dopo la giovanile raccolta dell’op.33, Beethoven torna inaspettatamente alla forma “minore” della bagatella con due raccolte: la prima, Undici nuove Bagatelle, op.119, che comprende anche piccoli brani di epoche precedenti; la seconda, Sei Bagatelle, op.126, più interessanti perchè concepite come un piccolo ciclo. L’ultimo ascolto sarà però...
Published 05/25/20
È questo il momento dell’ultima grande composizione pianistica (ma non ancora l’ultimissima parola) di Beethoven, paragonabile per impegno e dimensioni solo alla Sonata op.106:  le Variazioni (per essere esatti Beethoven usa la parola Veränderungen) su un valzer di Diabelli, op.120, la cui vicenda compositiva si protrae per un ampio lasso di tempo, tra il 1819 e il 1823, venendo così a sovrapporsi cronologicamente sia alle tre ultime sonate che ai due grandi progetti sinfonico-corali della...
Published 05/18/20
Con questa trasmissione, dedicata alle tre ultime sonate – op.109, 110 e 111 – , arriviamo al termine dello straordinario percorso delle 32 sonate (anche se non ancora all’ultima parola dell’opera pianistica). Le tre composizioni nascono da un unico impulso creativo, come un unico grande progetto articolato in tre momenti organicamente complementari fra loro; d’altronde, era appunto questa l’idea concepita dall’autore, quando ne proponeva all’editore Schlesinger la pubblicazione in un’unica...
Published 05/10/20
Con la Sonata op.101 eravamo entrati in pieno nell’ultima stagione creativa, quella che ci riserva un ultimo, radicale ripensamento della forma che ha accompagnato Beethoven per tutta la vita. In concomitanza con una lunga e logorante vicenda personale – la tutela del nipote Karl e le conseguenti diatribe giudiziarie con la cognata – nasce tuttavia un grande progetto di una nuova sonata, di quella che sarebbe stata la più grande e complessa struttura formale concepita finora, di impervia...
Published 05/04/20
Il 1809 fu anche un anno denso di drammatici avvenimenti politici e militari: Napoleone nel luglio aveva sconfitto l’esercito austriaco e entrava da conquistatore a Vienna. Nel maggio la corte imperiale aveva abbandonato la capitale, e quindi anche l’Arciduca Rodolfo, l’allievo e mecenate di B, che sarebbe tornato solo nel gennaio dell’anno successivo. E’ questo il contesto in cui nasce l’unica sonata il cui titolo sia espressamente voluto dall’autore: la Sonata op.81a “Les adieux”. Ma serie...
Published 04/27/20
Siamo ancora nel 1809, un anno in cui il pianoforte sembra tornato decisamente al centro dell’interesse del musicista: dopo la Sonata op.78 è adesso il momento di un’altra pagina singolare: la Sonatina op.79 cosiddetta “alla tedesca”, lavoro di minor impegno tecnico ma di interesse tutt’altro che trascurabile. Ma soprattutto è questo l’anno in cui viene concepita una delle pagine più celebri e celebrate: il quinto, ed ultimo, Concerto per pianoforte “Imperatore”, il più grandioso nella...
Published 04/20/20
Nel 1809 il pianoforte torna decisamente al centro del lavoro creativo di Beethoven, e su vari generi: su quello della sonata con una composizione piuttosto singolare – la Sonata op.78 in fa diesis maggiore; sul genere della Fantasia con una composizione destinata a restare unica nel suo catalogo, l’op.77. Ma un altro lavoro di questo momento, ben più importante e decisamente singolare, è la grande Fantasia corale op.80: opera che concludeva l’ultimo grande, lunghissimo concerto che vedeva...
Published 04/13/20
Dopo la Sonata op.57, la celebre “Appassionata”, abbiamo una battuta d’arresto di circa quattro anni nella successione delle sonate: e quando questa riprenderà ci troveremo di nuovo davanti ad una concezione di questa forma fortemente rinnovata. Ma in questo periodo non si interrompe l’interesse di Beethoven per il pianoforte: il 1806 vede nascere due importanti lavori che hanno il pianoforte come protagonista: le 32 Variazioni in do minore – ancora la tonalità fatidica della Patetica, del...
Published 04/06/20
Ci troviamo ormai verso la metà del grande viaggio dedicato all’opera pianistica di Beethoven: protagonisti, adesso, sono non solo due capolavori, ma anche due composizioni che hanno un’importanza particolare nella definizione della poetica del musicista.  Le profonde innovazioni nel genere della Variazione, dopo l’op.34, si completano e si amplificano nella grandi Variazioni op.35, il cui tema sarà poi di lì a poco utilizzato anche nel finale dell’Eroica. Nel genere della sonata è ora la...
Published 03/23/20
Dopo i riferimenti all’umorismo della Sonata op.31 n.1, il trittico dell’op.31 si completa adesso con due sonate estremamente diverse tra loro e – come ormai abbiamo sperimentato – ognuna espressione di un mondo poetico a sé stante, e ognuna una nuova “reinvenzione” della forma-sonata. La trasmissione si completa con una raccolta di Variazioni, l’op.34, che, insieme alla raccolta “gemella” dell’op.35, a detta dello stesso autore rappresenta una decisa svolta nella definizione di questo genere...
Published 03/16/20
La serie delle sonate pubblicate nel 1802 continua, e si conclude, con la Sonata op.28 “Pastorale”;  ma altre tre sono in cantiere, che vedranno la stampa nell’anno successivo: di queste tre nuove sonate, raccolte nell’op.31, prenderemo in esame la prima, la n.16 in sol maggiore, nella quale con più evidenza si manifesta la componente dell’umorismo beethoveniano. E’ questo per il musicista un momento di grande attività, non solo sul fronte pianistico: ma adesso si manifesta con forza il...
Published 03/09/20
Il 1802 vede la pubblicazione di ben cinque sonate. Dopo la prima di queste cinque, la Sonata op.22, che aveva aperto la precedente trasmissione, si parla adesso delle tre sonate successive, e cioè della Sonata op.26 e delle due che costituiscono l’op.27 (la seconda della quali è la celebre “Chiaro di luna”).  Non a caso queste tre composizioni sono presentate insieme: sono infatti il segno di una profonda crisi nella concezione della forma sonata (intendendo ‘crisi’ non nel senso di...
Published 03/02/20
Dopo l’op.7 e l’op.13, troviamo un’altra sonata pubblicata singolarmente, l’op.22: pagina di brillante impegno virtuosistico, che apre la serie di cinque importanti sonate che vedono la pubblicazione nello stesso anno, il 1802. Nel genere del Concerto è ora il momento di un’altra composizione molto eseguita, il Concerto op.37, nella “fatidica” tonalità di do minore, quella già della “Patetica” e tra qualche anno della Quinta sinfonia: pagina che apre una nuova fase, quella centrale, nella...
Published 02/24/20
Dopo la celebre “Patetica” la serie delle sonate prosegue con due lavori, invece, un po’ negletti da pubblico ed interpreti: il dittico dell’op.14, pagine dal carattere decisamente meno drammatico, che spazia dall’umoristico all’amabilmente espressivo, in tre movimenti e di fatto prive di un vero e proprio tempo lento centrale. Fa quindi la prima comparsa “ufficiale”, cioè nel novero delle composizioni con numero d’opera, la forma breve della Bagatella con la prima delle tre raccolte...
Published 02/17/20
La serie delle sonate ci presenta adesso una delle pagine pianistiche più celebri, la “Patetica”. Questo nome con cui è comunemente indicata la Sonata op.13 allude ad elemento fondamentale nella poetica beethoveniana, e cioè quello dei due principi contrapposti, secondo la teoria di Schiller. Completa la trasmissione il grande Concerto in do maggiore op.15, pressoché contemporaneo all’op.19 ma dalla concezione sinfonica più vigorosa e da un più spiccato virtuosismo pianistico.
Published 02/10/20
Come l’op.2, anche l’op.10 comprende tre sonate: rispetto alle precedenti, nelle prime due si abbandona il modello in quattro movimenti a favore di quello in tre, in generale di dimensioni decisamente più concise. Dunque un rinnovamento dei modelli già sperimentati, con la comparsa di un elemento non molto valorizzato nella poetica beethoveniana: quell’elemento umoristico-grottesco ben messo a fuoco in alcuni scritti critici di Alfred Brendel, che è anche l’interprete delle esecuzioni proposte.
Published 02/03/20
Il percorso cronologico delle sonate, dopo l’op.49, riprende il suo andamento normale con la “Grande Sonata” op.7, talvolta chiamata “Die Verliebte” per via di un ipotetico innamoramento del musicista per la dedicataria, la contessa Babette von Keglevich. Completa la trasmissione una composizione importante quanto poco conosciuta: le 24 Variazioni su un’arietta di Righini, pagina che ci offre il destro per una ricostruzione di quelle che furono le qualità del Beethoven pianista e improvvisatore.
Published 01/27/20
La serie cronologica delle sonate non prosegue con la n.4 ma con le due “Sonate facili” op.49, pubblicate vari anni dopo la composizione: opere minori ma ormai integrate nella serie delle 32. Ben altro peso e significato assume invece l’esordio del Beethoven pianista-compositore con il Concerto in si bemolle op.19, lavoro che dichiara con evidenza il suo debito nei confronti della straordinaria eredità lasciata in questo genere da Mozart.
Published 01/20/20
All’età di 22 anni Beethoven si stabilisce a Vienna e cerca di affermarsi nella grande capitale. Mozart è morto da un anno e il nome di maggior prestigio è quello di Haydn. Grazie all’aiuto di un generoso mecenate, il conte Waldstein, il giovane musicista entra in contatto con Haydn, con il quale tuttavia il rapporto non sarà idilliaco. E’ questo il momento dell’esordio ufficiale come compositore di sonate, con le tre dell’op.2, che appunto a Haydn sono dedicate e che rivelano subito una...
Published 01/13/20
Vienna fu il centro di tutta la vita artistica di Beethoven: ma egli nacque a Bonn, e qui passò i primi 22 anni di vita. Un ambiente musicale, quello che ruotava intorno alla piccola orchestra di corte, che ben presto restò stretto al giovane musicista. Qui fu fondamentale il contatto con il suo primo vero maestro, Christoph Gottlob Neefe, che seppe individuare e guidare il brillante, precoce talento del giovane musicista, già incentrato fin dai primi esordi intorno al pianoforte.
Published 01/10/20