Description
Il campo di concentramento di Ferramonti, nel comune di Tarsia, in provincia di Cosenza, è stato il più grande dei 15 campi di internamento costruiti, nel 1940, da Benito Mussolini. Il campo era costituito da circa 92 capannoni ed era situato nei pressi del fiume Crati, in una zona insalubre e malarica. Molti furono gli ebrei e i cittadini stranieri nemici che furono internati in questo angolo remoto e dimenticato della Calabria che, pur privati della libertà, poterono sfuggire al genocidio nazifascista. Infatti nessuno di loro subì atti di violenza ne fu deportato in Germania.
Gli internati ebbero assistenza dall’Ente di assistenza ai profughi, delle Comunità ebraiche e la solidarietà, non solo degli abitanti di Tarsia, ma anche dal personale militare italiano addetto alla sorveglianza del campo.
Fu il primo campo di concentramento per ebrei ad essere liberato dagli inglesi, nel 1943.
Dopo la liberazione rimase aperto come campo a conduzione ebraica e fu chiuso dopo la fine della guerra.
Dagli anni Sessanta in poi il Campo è stato smantellato e l’intera area è stata destinata alle attività agricole locali.
Nel 2004, fuori dal perimetro del campo, è stato inaugurato Il Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia, che conserva la documentazione sugli anni di attività del campo di Ferramonti con l’intento di conservare la memoria storica, affinché tali barbarie non possano ripetersi mai più.