Description
Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte, d’inverno, quando i torbidi torrenti corrono al mare, e la terra sembra navigare sulle acque”. 1930. Lo scrittore Corrado Alvaro scriveva “Gente in Aspromonte”, e descriveva poeticamente la sua terra, rivelando ai posteri, la sua autentica e selvaggia bellezza. Questo è il luogo in cui il tempo si fonde, in una dimensione metafisica, con l’abbraccio che le alte montagne rivolgono al mare, dove i silenzi sono interrotti dal fruscio dei torrenti d’ acqua e dello stormire delle foglie.
È Questa la magia che anima il Parco nazionale dell'Aspromonte di Reggio Calabria.
Prende il nome dal Massiccio dell’Aspromonte, il massiccio montuoso delle Alpi meridionali o Alpi calabresi. Il complesso ha una forma piramidale a ridosso del Mar Tirreno e del Mar Ionio, e il suo rilievo centrale è il Montalto. Le lunghe distese di boschi incontaminati, ricchi di pini larici, i cosiddetti pini neri della Calabria, degradano verso la costa, sono interrotti da ampie e profonde vallate e dai corsi d’acqua che caratterizzano il paesaggio aspromontano, le cosiddette fiumare. Questi corsi d’acqua a carattere torrentizio, quando piove, si gonfiano e, ad alte quote, dirompono in bellissime cascate.
Il Parco Nazionale dell’Aspromonte è stato istituito nel 1989 e, dal 2021, fa parte della rete mondiale dei geoparchi, curata dall'UNESCO.
Il parco è il paradiso della biodiversità, è un vero e proprio ecosistema al centro del mediterraneo dove convivono circa 1500 specie. Alla ricchezza floristica si affianca quella faunistica con moltissime specie di animali, tra cui l’aquila reale, il gufo reale, il biancone, il lupo, lo scoiattolo nero. È ricco di sentieri naturalistici ben organizzati, dove poter praticare trekking, ma anche escursioni in bike e a cavallo. Durante l’inverno, le cime innevate del Montaldo si tingono di bianco ed è possibile praticare lo sci. Gambarie d’Aspromonte, è uno dei centri turistici di montagna più importanti del meridione.
L’Aspromonte possiede un grande patrimonio di tradizioni, che conserva e tramanda da secoli. Dagli usi e costumi, all’enogastronomia, al dialetto greco che ancora oggi viene parlato all’interno dell’area grecanica, a cui fa capo il borgo di Bova, fino ad arrivare al forte legame che questa terra ha con la fede. A questo proposito, vi consiglio di visitare Polsi, un piccolo borgo, dove si celebra la festa della Madonna della montagna di Poli, la festa più importante della Calabria, e dove si recavano gli antichi abitanti delle colonie greche, per consultare “l’oracolo di Pule”, che ti apriva le porte dell’Olimpo. Un altro borgo da visitare è Gerace la “cittadella della fede” che ha la particolarità di essere il borgo delle 100 chiese.
Il Parco nazionale dell’Aspromonte racchiude mille tesori da esplorare!