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Puntata 1. Le correzioni. Sepolto sotto libri e ritagli, Marcelle Padovani ritrova nella sua casa romana il dattiloscritto originale di “Cose di Cosa nostra”. È il libro divenuto suo malgrado il testamento di Giovanni Falcone, scritto in prima persona dal giudice anti-mafia, in realtà composto dalla giornalista francese Padovani attingendo a otto anni di assidue frequentazioni siciliane, fino ai 22 lunghi pranzi intervista nel 1991 nella capitale. Accanto al testo francese, Falcone ha annotato a penna, in corsivo, in italiano piccole osservazioni che rendono il suo rigore, la mancanza di protagonismo, il rispetto per le parole e i fatti. Comincia così una ricostruzione approfondita e intensa di uno dei grandi protagonisti della storia italiana, accompagnata dalla sua stessa voce e dai ricordi di Padovani, dagli inizi fino al suo lascito.
Segui gli assegni: Giovanni Falcone ne è ossessionato, i colleghi lo deridono e non comprendono. "Passava delle notti intere anche a casa sua con pacchi interi - ricorda la giornalista amica Marcelle Padovani - numerati, con le date, con il destinatario, la banca d'origine". Compilava schede...
Published 07/14/22
I corleonesi hanno il controllo di Cosa Nostra, dunque di una buona fetta della Sicilia. Ma a Palermo, lo Stato sta preparando il suo attacco più forte e concreto: sulla base della sentenza-ordinanza del giudice istruttore Giovanni Falcone (assieme al collega Paolo Borsellino), il 16 dicembre...
Published 07/07/22