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Tra le pagine più cupe della recente storia di Milano si annovera anche il periodo di attività di quella che passò alla storia come la banda di via Padova: un gruppo di malviventi assai eterogeneo, composto da pluripregiudicati e incensurati, delinquenti e personalità insospettabili. Tra il 1998 e il 1999 la banda seminò il panico attorno alla via da cui prese il nome, colpendo tabaccherie, gioiellerie e negozi a suon di rapine culminate ciascuna con la morte di un commerciante.
Fu dopo il colpo del 9 gennaio 1999 che gli abitanti del quartiere scesero in strada per reclamare maggiore sicurezza e, da quel giorno, s’infittirono le indagini che portarono all’arresto dei più cruenti componenti del gruppo. In quel pomeriggio di inizio gennaio infatti in via Derna, una parallela di via Padova, fu ucciso Ottavio Capalbo, uno dei proprietari di un bar-tabaccheria. I banditi fecero irruzione nel locale, incuranti dei clienti seduti ai tavoli, e pistola in pugno fecero razzia del bottino. Il proprietario pensò erroneamente che l’arma utilizzata dai rapinatori fosse una scacciacani e, sfidando la sorte, si accanì contro i banditi. Lo investì una pioggia di colpi che colpirono anche lo zio, co-proprietario del negozio. Ad avere la peggio fu solamente il più giovane.
Questa fu una delle ultime feroci azioni perpetrate dalla banda. Uno degli ultimi delitti senza pietà che mobilitarono tutta Milano nella battaglia contro l’emergenza criminalità.
La storia che coinvolge la banda di via Padova ha infatti un lieto fine che porta alla sbarra la maggior parte dei banditi, condannati all’ergastolo. Per le loro tremende azioni fu così fatta giustizia.
Si chiamava Vincenzo Raiola il poliziotto che morì in quel maggio del 1999. Il decesso avvenne a causa di una ferita alla testa, riportata durante un conflitto a fuoco con un gruppo di rapinatori in via Imbonati.
Alle 5 del mattino del 14 maggio una banda di criminali, armata di fucili d’assalto...
Published 06/28/21
Piazzale Dateo, è l’alba del 1999. Proprio nella notte di Capodanno, una dopo l’altra, cadono tre vittime, falciate da alcuni colpi sparati da due armi da fuoco impugnate però dallo stesso assassino. Il primo a morire è un brasiliano di ventinove anni, che viene colpito nella stessa strada in cui...
Published 06/21/21