#282 - Carta (ancora più) bianca per Netanyahu?
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Unica puntata della settimana, ma è stato impossibile trovare una connessione abbastanza stabile non solo per pubblicare qualcosa, ma anche per fare un po’ di ricerca in preparazione degli episodi. Ma da domenica si riparte con il solito ritmo di 5 episodi a settimana. La settimana è iniziata con la rielezione di Donald Trump, sollevando interrogativi su cosa cambierà per Gaza e la crisi regionale. Tutto fa pensare che il sostegno incondizionato degli Stati Uniti a Israele rimarrà, sebbene con una retorica più favorevole al governo israeliano. David Hearst di Middle East Eye avverte che il nuovo mandato di Trump potrebbe aggravare la situazione, poiché la sua amministrazione potrebbe sostenere l'annessione della Cisgiordania e ulteriori cambiamenti territoriali. Il licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant e l'assegnazione di Israel Katz, considerato uno stretto alleato di Netanyahu, rappresentano un cambio significativo nella politica israeliana. Katz è noto per le sue posizioni dure e per il suo legame con i coloni. In Libano, le forze israeliane hanno intensificato i bombardamenti, distruggendo case nei villaggi di confine e causando decine di vittime. La situazione è drammatica, con oltre 40.000 case distrutte lungo il confine. Anche la città di Baalbek è stata colpita, con bombardamenti che hanno danneggiato rovine storiche. In Gaza, gli attacchi continuano senza tregua, con 23 palestinesi uccisi in un solo giorno. Le dichiarazioni di un generale israeliano sugli abitanti della Striscia rivelano la strategia di considerare chi rimane come militante, riflettendo un piano per gestire la popolazione civile in modo più aggressivo. Questo podcast sostiene la risposta umanitaria alla crisi in Libano da parte dell’ONG italiana Armadilla, che sta intervenendo in due rifugi allestiti in luoghi sicuri a Sarba e Tanbourit, nel sud del Libano, assistendo circa 1200 persone al giorno. Puoi sostenerla anche tu su www.armadilla.coop/libano24
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Published 11/25/24
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