“Di bravi son bravi (quasi tutti), ma "Facciamo i podcast per far sì che la gente pensi! - Esatto!", unironically, è una roba che manco Susan Sontag (se avesse fatto podcast) si sarebbe mai sognata di dire, tantomeno Roger Ebert.
Il riferimento è alla puntata 385 e purtroppo a pronunciarla è un'ospite sempre eccellente che fino a quel momento l'aveva fatta da padrone parlando dell'ultimo film di Tarantino, ma si sa che il veleno è nella coda. L'altro ospite, che deve credere fortemente che le parolacce siano sinonimo di eloquenza perché si guarda bene dall'esprimersi mai senza, rincara la dose predicando che "Bruce Lee era la cosa più lontana dall'umiltà che ci fosse". Ah, l'autocoscienza. E l'accuratezza, anche, dato che (relativamente al casus belli che aveva scatenato lo spiegone) Bruce Lee risulta agli atti nell'affermare "Io contro Alì? Mi ammazzerebbe!", come sapevo persino io che non so niente di Bruce Lee.
Non sono solo gli ospiti, però; una certa arroganza si sente anche nel modo in cui un podcast che in genere sapeva trovare il giusto equilibrio tra informalità e serietà si sia lasciato scivolare in critiche sempre più caciarone, quasi discussioni sguaiate, in opinioni superficiali condite da cioè, ma, però, cioè, ora non lo so ma a me mi sembra che, io meglio che non ho visto il film che mi sarei solo incazzato... Resta Aldo Fresia che, mai borioso (lui), mantiene a galla la scialuppa, ma per la sua qualità meriterebbe di tornare a capitanare una bella nave ammiraglia. Spero che Ricciotto esca un po' da questa secca in cu si è incagliato.”Read full review »