3. Arriva il cioccolato, e l’Europa perde la testa
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Non esistono documenti che certifichino con esattezza la data o l’anno. Si sa, per esempio, che nel 1544 una delegazione di Maya Kekchi – una popolazione originaria degli attuali territori di Guatemala e Belize – venne portata in Spagna per incontrare il Principe Filippo, e che in quell’occasione al sovrano venne donato del cioccolato. Qualche decennio più tardi l’importazione sotto forma di wafer o di tavoletta, composta di cacao macinato e compresso, a cui si aggiungeva acqua calda e zucchero per ottenere la bevanda finale, ne aumentò la diffusione in Spagna e nelle Isole Britanniche.
Di sicuro, tra i motivi che spinsero gli europei a consumare in grandi quantità questo nuovo prodotto, prima nelle corti reali e poi tra il popolo, non c’era il suo sapore, ma le proprietà curative e ristoratrici. Il cacao era, infatti, considerato una medicina in grado di curare diverse malattie. Il cioccolato, poi, come avevano osservato i Conquistadores, era un alimento con proprietà ritempranti ed eccitanti quasi magiche, la cui leggenda si sparse rapidamente.
Da allora, la composizione di questo alimento non è cambiata di molto, mentre si sono decisamente evolute tecniche e tecnologie. Ed è significativo che dal 2021 il fondente sia diventata la tipologia di cioccolato più consumata in Italia.
Il 20 dicembre 2015 il New York Times riporta la notizia che uno dei più noti produttori di cioccolato artigianale degli Stati Uniti (Mast Brothers) ha ingannato i propri consumatori: non utilizzava solo fave per le sue barrette ma anche un semilavorato di origine francese. La vicenda dei...
Published 11/11/22
Il XIX secolo, per il cioccolato, è stato un periodo di svolta. Il cibo degli Dei esce, infatti, dall’Ottocento completamente trasformato: non più una bevanda elitaria e amara, ma un cibo dolce e per le masse; spesso prodotto aggiungendo latte o nocciole (secondo una teoria affascinante, per...
Published 11/03/22