Description
Milano doveva tornare sotto Cosa Nostra. Fu questo il movente dell’omicidio del vicecapo mafioso di Resuttana, Gaetano Carollo, ritenuto dagli investigatori uno degli esponenti di spicco dell’organizzazione mafiosa al Nord.
Carollo, nonostante il notevole rilievo all’interno della gerarchia di Cosa Nostra, scalpitava troppo. Come riferì in seguito un pentito: “nonostante la sua alta posizione di sottocapo, voleva comandare”. E per questo doveva essere eliminato.
Venne ucciso da alcuni sicari il primo giugno 1987, nei pressi della sua palazzina in via Cazzaniga a Liscate, dove l’uomo viveva sotto le mentite spoglie di un sedicente ingegnere.
I killer lo sorpresero mentre guidava la sua auto e, dopo averlo chiamato per nome, lo colpirono mortalmente con tre proiettili mentre cercava di fuggire.
Colpevoli e mandanti furono condannati in via definitiva solo nel 2005. Tra i secondi vi era Totò Riina in persona che aveva l’obiettivo di riportare Milano sotto Cosa Nostra.
Il delitto Carollo coincise infine con l’inizio di una vera e propria guerra di mafia al Nord: una mattanza che vide cadere, uno dopo l’altro, tutti coloro che cercarono spiegazioni sull’esecuzione del sottocapo di Resuttana. Tra loro anche uno dei figli di Carollo e il suocero.
Si chiamava Vincenzo Raiola il poliziotto che morì in quel maggio del 1999. Il decesso avvenne a causa di una ferita alla testa, riportata durante un conflitto a fuoco con un gruppo di rapinatori in via Imbonati.
Alle 5 del mattino del 14 maggio una banda di criminali, armata di fucili d’assalto...
Published 06/28/21
Tra le pagine più cupe della recente storia di Milano si annovera anche il periodo di attività di quella che passò alla storia come la banda di via Padova: un gruppo di malviventi assai eterogeneo, composto da pluripregiudicati e incensurati, delinquenti e personalità insospettabili. Tra il 1998...
Published 06/23/21