Description
Il 5 febbraio 1980 Paolo Paoletti, responsabile della produzione dello stabilimento ICMESA di Seveso, venne avvicinato da due ragazzi sotto la sua abitazione in via De Leyva mentre raggiungeva la sua auto. “Ingegnere, senta…” lo chiamò uno dei due. Paoletti non fece però neanche in tempo a voltarsi che venne raggiunto da tre colpi di pistola. I killer scapparono poi su un'auto dove li attendevano due complici, lanciando il consueto fumogeno arancione degli esponenti di Prima linea.
Quella di Paoletti fu l’unica morte causata dal disastro dello stabilimento ICMESA e a rivendicarla furono alcuni esponenti del gruppo terroristico, che volevano giustiziare chi era stato complice del terribile avvenimento di quattro anni prima a Seveso.
Paoletti era infatti tra i responsabili della fuoriuscita di diossina, seguita a un incidente verificatosi negli impianti chimici della società elvetica. Un disastro che causò la morte di animali, che comportò la comparsa di macchie rosse sulla pelle dei bambini, che distrusse raccolti e che portò ad abbattere edifici.
L’attentato all'ingegnere era stata dunque una rappresaglia contro uno dei dirigenti dello stabilimento, probabilmente il più vulnerabile, che divenne così il capro espiatorio di quello che viene ricordato come il più grande disastro ambientale nella storia di Milano.
Si chiamava Vincenzo Raiola il poliziotto che morì in quel maggio del 1999. Il decesso avvenne a causa di una ferita alla testa, riportata durante un conflitto a fuoco con un gruppo di rapinatori in via Imbonati.
Alle 5 del mattino del 14 maggio una banda di criminali, armata di fucili d’assalto...
Published 06/28/21
Tra le pagine più cupe della recente storia di Milano si annovera anche il periodo di attività di quella che passò alla storia come la banda di via Padova: un gruppo di malviventi assai eterogeneo, composto da pluripregiudicati e incensurati, delinquenti e personalità insospettabili. Tra il 1998...
Published 06/23/21