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Il 7 novembre del 1978 suonò il campanello nell’appartamento del primo piano di via Pietro da Cortona 5. Giampiero Grandi rispose e, con una banale scusa, fu invitato a scendere da un uomo vestito da portalettere. Mentre raggiungeva il portone, però, un killer lo attendeva lungo le scale. L’omicida sparò due colpi di pistola contro Grandi che fu colpito a bruciapelo, morendo sul colpo.
A rivelare i dettagli del delitto furono gli stessi autori dell’omicidio che rivendicarono l’esecuzione con una telefonata a Radio Popolare. “Morte a chi vende morte” reclamavano a gran voce, rivendicando il loro obiettivo di “ripulire” Milano da spacciatori e trafficanti di droga, eliminandoli fisicamente.
Giampiero Grandi effettivamente con la droga aveva molto a che fare: pregiudicato e noto spacciatore di eroina, gestiva un negozio che era per lo più una copertura della sua vera professione malavitosa.
Anche a distanza di anni, i nomi dei killer che portarono la morte a Grandi non si conobbero mai e le altre azioni criminose perpetrate da quella fetta di estremisti di sinistra che giustiziava spacciatori furono in definitiva ben poche.
Si chiamava Vincenzo Raiola il poliziotto che morì in quel maggio del 1999. Il decesso avvenne a causa di una ferita alla testa, riportata durante un conflitto a fuoco con un gruppo di rapinatori in via Imbonati.
Alle 5 del mattino del 14 maggio una banda di criminali, armata di fucili d’assalto...
Published 06/28/21
Tra le pagine più cupe della recente storia di Milano si annovera anche il periodo di attività di quella che passò alla storia come la banda di via Padova: un gruppo di malviventi assai eterogeneo, composto da pluripregiudicati e incensurati, delinquenti e personalità insospettabili. Tra il 1998...
Published 06/23/21