Carlo Seronio, esponente del gruppo eversivo della sinistra extraparlamentare Potere operaio, fu la prima vittima dei sequestri di matrice politica in Italia conclusasi con la morte dell’ostaggio. Carlo Seronio morì per una disattenzione, a causa dell’eccessiva pressione esercitata sul suo viso con un tampone imbevuto di narcotico. Carlo Seronio morì per mano della stessa organizzazione terroristica di cui faceva parte, tradito dai suoi compagni che lo rapirono per autofinanziarsi. La famiglia di Carlo pagò alla cieca dopo una telefonata lapidaria che annunciava il rapimento del giovane e senza sapere se questo fosse effettivamente ancora vivo. Carlo però a casa non ci tornò mai e della sua fine per anni non si seppe nulla. Due anni dopo il sequestro venne arrestato Carlo Fioroni, componente dell’organizzazione di Seronio e tra gli artefici del suo rapimento e delitto. Fioroni venne arrestato durante la fuga insieme ai suoi compagni e una parte del riscatto. Dopo numerose indagini e una condanna a venticinque anni, l’uomo decise di collaborare e denunciò un centinaio di persone. Il corpo di Saronio fu invece ritrovato nel 1979, grazie anche alla collaborazione di uno dei delinquenti comuni che avevano partecipato al rapimento. La salma del giovane venne sepolta nella tomba di famiglia nel cimitero Monumentale di Milano.