Il Delitto Della Cattolica
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Era la mattina del 24 luglio 1971 e Mario Toso, seminarista ventunenne frequentante Filosofia all’Università Cattolica di Milano, stava recandosi alla segreteria dell’Istituto percorrendo un corridoio che passava vicino i bagni. La sua attenzione fu richiamata dallo scrosciare ininterrotto dell'acqua proveniente dal bagno delle donne e, infastidito da quello che riteneva uno spreco, entrò con l’intento di chiudere il rubinetto. Varcata la soglia però i suoi occhi si riempirono di orrore, perché il giovane scoprì il corpo pugnalato di Simonetta Ferrero. Trentatrè ferite da arma da taglio, sette di esse ritenute mortali. Dodici coltellate avevano colpito ventre, collo o volto. Il corpo era vestito, privo di segni che indicassero violenza sessuale e con ferite sulle mani a suggerire disperati tentativi di difesa messi in atto dalla vittima. Le indagini sulla vita della ragazza non trovano nulla di particolare: Simonetta non aveva fidanzati, era una ragazza seria e precisa e viveva ancora con i suoi; aveva concluso da qualche anno i suoi studi in Scienze Politiche e da poco lavorava all'ufficio selezione del personale della Montedison. Il movente della rapina venne escluso poiché la sua borsa conteneva ancora i soldi, mentre al dito aveva ancora un anello d'oro. Che l’autore del delitto fosse allora qualcuno respinto a un colloquio di lavoro? A distanza di decenni quello che passò alla storia come “Il delitto della Cattolica” suscita ancora domande che rimangono senza risposta. La risonanza mediatica del caso generò inoltre molti mitomani che si accusano del delitto; ma, dopo centinaia di interrogatori, non si riuscì a trovare né un testimone né un movente. Nel 1994 il prefetto di Milano ricevette una lettera anonima scritta da una donna che sosteneva che tre anni dopo l'assassinio, una sua amica venne molestata da un religioso della Cattolica che all'epoca prestava servizio all'università e che venne allontanato perché aveva importunato alcune ragazze. Che sia questa la risposta a chi fu l’autore dell’omicidio o solo un’altra ipotesi senza fondamento? Per ora quello di Simonetta Ferrero rimane un delitto insoluto e uno tra quelli rimasti maggiormente impressi nella storia criminale e nella memoria del milanesi.
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