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Talvolta chi fa staging fa sembrare l'omicidio... un omicidio. Solo che prova ad addossarne la responsabiltà ad altri, anche ignoti. Magari un rapinatore particolarmente violento - la classica "rapina finita male" - o un serial killer o un assassino "venuto da fuori" o "da lontano". Insomma. Qualcun altro. O qualcun'altra. Lo staging, in questi casi, è più che altro verbale, il o la killer tende a depistare le indagini fornendo testimonianze fasulle. Può capitare che sulla scena del crimine...
Published 11/07/24
La morte naturale o per qualche patologia pregressa è all'ordine del giorno. Non stupisce quindi che non vi siano particolari indagini. A meno che amici e parenti della vittima non avanzino qualche sospetto su qualcuno. Come accade nei casi di staging in cui l'assassino o l'assassina ha fatto passare l'omicidio per una morte naturale. Lo staging preferito degli angeli della morte.
Published 10/30/24
Published 10/30/24
Lo staging sulla scena del crime è organizzato da chi ha commesso l'omicidio e vuole allontanare da sé i sospetti. Talvolta, quando autore e vittima hanno una stretta relazione o si conoscono molto bene, l'assassino fa passere l'omicidio per un suicidio. Magari mettendo in mano al morto la pistola fumante. O facendo finta che si sia impiccato. O, ancora, che sia morto per aver ingerito dei tranquillanti. Ma in cosa si differenzia un suicidio da un omicidio? Quanti sono i suicidi in Italia? E...
Published 10/14/24
Sembrava un incidente. È questo che spesso si legge sui giornali dopo che si è scoperto che l'incidente - stradale, domestico, sul lavoro - era in realtà un omicidio. In Italia gli incidenti domestici sono circa quattro milioni ogni anno e, tra questi, si nascono omicidi. In definitiva c'è solo la parola di chi resta: "Era sulla scala, è scivolato ed è morto". Ed è difficile che gli incidenti domestici vengano indagati. Eppure, in qualche caso, nascondono lo staging: la messinscena sulla...
Published 10/05/24
Trick or treat? Dolcetto o scherzetto? Halloween è ormai popolare anche in Italia, e la tradizione vuole che si vada di casa in casa a chiedere dolci e caramelle. Ma c'è chi di Halloween ha approfittato per commettere omicidi orribili. Un padre che ha ucciso suo figlio. Una donna che, per scherzo, ha ucciso una collega. E anche Ted Bundy e i temibili Toolbox Killers (Bittaker e Norris) hanno ucciso proprio la notte di Hallween. Ecco le loro storie.
Published 10/30/23
Scomparire in una setta è più semplice di quanto si pensi. La setta, infatti, per come è organizzata pensa a tutto. Ospitalità, lavoro, e soprattutto accoglienza emotiva. Chi è fragile, ed è in cerca di risposte semplici a temi complessi, più facilmente può cadere vittima di aggregazioni di persone in stile settario. In Italia, secondo il saggio "Nella setta" di Piccinni e Gazzanni, si stima che almeno 4 milioni di persone siano affiliate a una setta. E le sette, si sa, non sempre sono...
Published 06/08/23
Di Steven Hicks, la prima vittima di Jeffrey Dahmer, non si seppe nulla dal 1978, quando scomparve, fino al 1991 quando Dahmer venne arrestato e confessò gli omicidi. Incluso quello di Steven. Tredici anni durante i quali i genitori e gli amici del giovane sperarono che fosse fuggito. O almeno che fosse ancora vivo. In Italia, molto spesso, le persone scomparse non vengono ritrovate o vengono ritrovate cadavere. Come, per esempio, Elena Ceste: secondo il marito, era uscita di notte, senza...
Published 05/22/23
Natale è il periodo dell'anno in cui si dice che siamo tutti può buoni. Ma c'è anche chi, a prescindere che sia o meno Natale, resta sopraffatto, violato dalla felicità altrui. Magari perché infelice, magari per solitudine. O per entrambe le cose. La felicità come movente di un omicidio è piuttosto rara, ma c'è. Spesso degenera nell'invidia che porta alla rabbia. E infine all'omicidio.
Published 12/22/22
Le liti tra vicini di casa sono all'ordine del giorno. E talvolta possono degenerare in omicidi. Una tv a volume troppo alto, mobili spostati alle tre del mattino, pessimo uso degli spazi comuni sono solo esempi dei motivi del contendere. Ma quando e come e perché si arriva all'omicidio?
Published 11/29/22
Daniela Cecchin è sempre stata solitaria. O meglio sola. Ormai adulta, per caso, ritrova un uomo che, ai tempi dell'università, si era mostrato gentile con lei. Lo pedina, lo spia e scopre che ha una famiglia. L'odio e la rabbia travolgono Daniela Cecchin che decide di uccidere per vendicarsi della felicità delle vite degli altri.
Published 04/21/22
Shanda aveva 12 anni quando le sue amiche l'hanno attirata in trappola, torturata e uccisa. Il movente? La gelosia di una loro, Melinda Loveless. O almeno così è scritto nei verbali di polizia. L'omicidio, infatti, è maturato in contesti familiari violenti e disfunzionali. Ma un'amicizia tossica, senza arrivare all'omicidio, può capitare a chiunque. Come uscirne?
Published 03/04/22
Mark Twitchell era un aspirante regista, e un aspirante serial killer. Fan di Star Wars e di Dexter ha usato la fiction come trampolino per una carriera criminale. Fortunatamente stoppata sul nascere. Ma non a sufficienza per evitare vittime.
Published 02/14/22
Dana Sue Gray era shopaholic: acquistare era una dipendenza. Come la droga. Rimasta disoccupata ha deciso di uccidere per appropriarsi delle carte di credito delle vittime per proseguire nei suoi raid in centri commerciali dove arrivava a spendere 1500 dollari al giorno.
Published 01/31/22
Nascere nobili ha indubbiamente dei vantaggi, primo e non trascurabile quello di poter contare su consistenti risorse di denaro. Ma gli svantaggi possono essere perniciosi, come la perdita della libertà di operare scelte proprie. La storia racconta di principesse, re e contesse che hanno usato ricchezze e dominio per compiere delitti che, in qualche caso, sono rimasti impuniti. Nella foto (dal web) una rappresentazione della contessa Bathory (presunta serial killer).
Published 12/21/21
Il bullismo è presente nelle scuole a ogni latitudine. Con enormi differenze: dai casi piuttosto leggeri, in cui il bullo viene individuato e fermato da educatori o genitori, a quelli con epiloghi drammatici, spesso letali. Individuare il bullismo può essere complesso, perché le dinamiche tra studenti spesso restano appannaggio solo loro, e non del personale docente o dei famigliari. Questo episodio è e vuole essere solo una riflessione, uno spunto, sul fenomeno. E non una soluzione a...
Published 11/19/21
Il gaslighting è un abuso psicologico. Viene messo in atto dall'autore che, per ragioni sue, vuole far passare la vittima per matta. Il termine è derivato dal film di George Cukor del 1944 Gaslight (in italiano Angoscia) in cui un marito vuole fare interdire la moglie, facendola passare per pazza. Lo fa manomettendo il sistema di luci a gas e facendo credere alla donna che il fatto che si affievolisca l'intensità della luce sia frutto della sua mente malata (la foto è tratta proprio dal...
Published 08/30/21
La famiglia perfetta esiste solo nelle pubblicità. E nei primi quattro minuti dei film horror. C'è chi, ancora, considera il divorzio come un fallimento, qualcosa di cui i vicini parleranno, un evento talmente insostenibile da scegliere l'alternativa definitiva: l'omicidio. Tre casi, tutti e tre americani, in cui le relazioni personali hanno avuto finali tremendi. Sara è riuscita, però, a dire anche "macramè" forse ispirata dal tè delle cinque che Cristina ha preparato. (Nella foto, Chris...
Published 07/15/21
Dennis Nilsen ha ucciso almeno dodici giovani uomini e ne ha conservato i corpi in casa. Era un necrofilo. Il rituale prevedeva che, dopo l'omicidio, Nilsen lavasse, asciugasse, rivestisse il cadavere così da avere compagnia. Una compagnia silenziosa in una parodia di intimità famigliare. Bambole, e non più persone. E proprio la bambola è tra gli oggetti che più hanno ispirato la fantasia di scrittori e sceneggiatori horror.
Published 05/07/21
Il cannibalismo o antropofagia è vecchio quanto il genere umano. Molti i motivi. Per fame, per possedere forza e vitalità del nemico (e per fargli sapere definitivamente chi ha vinto), per rituali volti a ingraziarsi divinità. I serial killer cannibali sono parecchi che, in una sorta di frenesia di possesso, hanno ucciso, cucinato e mangiato (parti di) esseri umani. Tutti, una volta catturati, hanno detto la loro su come sia davvero la carte umana. La fiction, in questo senso, è un passo...
Published 03/02/21
Bessie, Alice e Margaret si erano appena sposate quando morirono affogate in una vasca da bagno. Qualcuno ritenne la coincidenza talmente bizzarra da avvisare Scotland Yard. L'indagine portò a un bigamo e truffatore. E omicida. Anche sulla scomparsa di Cora, moglie del dottor Crippen, qualcuno si insospettì. Scotland Yard indagò e grazie all'uso del telegrafo arrivò a una conclusione. Due casi vintage di scienza forense.
Published 02/09/21
Quando si dice che un posto di lavoro è un "ambiente tossico" di solito ci si riferisce alla sola (e più che sufficiente) atmosfera pesante. Ma c'è, cogliendo alla lettera il senso, ha avvelenato i propri colleghi e capi. C'è anche chi ha sparato: in America ogni anno ci sono stragi sul lavoro. I moventi? Vecchie ruggini, certamente, ma anche nuove invidie, rancori per fallimenti più o meno dichiarati e malattie mentali mai diagnosticate.
Published 01/18/21
Quando la morte, soprattutto quella violenta, riguarda le celebrità l'attenzione del pubblico oscilla tra la fiction e la realtà. Così come i fan che decidono di uccidere una star, a volte per farsi notare, altre per vendetta. Come accadde con Mark David Chapman che uccise John Lennon perché in disaccordo con alcune affermazioni del cantante (nella foto Lennon che firma l'autografo al suo futuro assassino).
Published 12/16/20
La casa è il porto sicuro a cui approdare, il nido, un luogo in cui vi è sicurezza. Per questo, quando la casa diventa il posto in cui sono commessi i peggiori crimini, la risonanza è enorme. Qui si parla della vera storia di Amityville, dei serial killer Ed Gein e John Wayne Gacy e di come il tema della casa perfetta dia spesso vita a racconti e film horror. In foto: la casa al 112 di Ocean Avenue, Amityville, New York (sul cartello c'è scritto High Hopes, grandi speranze, quelle nutriva il...
Published 11/25/20
La necessità di correlare gli omicidi, soprattutto quelli seriali o di massa, alla musica, ai fumetti, ai videogame nasce dalla volontà di trovare una spiegazione semplice, facilmente individuabile e a portata di mano che possa giustificare stragi e violenza. Il panico morale evita quindi di analizzare le cause e provare a risolvere i problemi: sarebbe più difficile. E molto, molto costoso.
Published 10/22/20