“C’è un enorme problema di fondo in buona parte delle puntate. Molto spesso, chi scrive la puntata, si sostituisce ai protagonisti per quanto riguarda pensieri, sensazioni ecc. Mi spiego meglio: se racconti un caso di qualcuno che ha compiuto una strage, e peraltro poi si è subito suicidato (quindi nessuno ha potuto raccogliere le sue dichiarazioni), puoi raccontare i fatti; puoi anche supporre le cause che hanno portato quella persona a compiere la strage, ma non puoi dire esattamente cosa pensasse mentre compiva la strage, cosa provasse ecc. Cosa che viene continuamente fatta, in molte delle puntate. Altro problema, c’è spesso una sorta di giudizio morale strisciante nei confronti dei criminali presentati: è davvero necessario? Il narratore onnisciente va bene in un romanzo, dove il protagonista è inventato dal narratore stesso, ma non va bene in un fatto di cronaca, se a raccontare i fatti è qualcuno di completamente estraneo alle vicende e che basa il racconto su informazioni reperite chiaramente dal web e dai giornali. Purtroppo questo modo di raccontare è una pratica che fa presa su buona parte degli ascoltatori perché passa inosservato e contemporaneamente va incontro all’emotività media; ma è sbagliato, fuorviante e intellettualmente scorretto.”
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12/10/23