Onde [ST5 - EP9] Luci e ombre dal palco. Una tavola rotonda sulla musica live. Vol. X
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Ciao a tutte e a tutti! Il sole di Novembre è bellissimo. Qualche giorno fa, in una pausa dalle piogge e dai venti di stagione, ci è stato regalato un giorno dai colori vermigli e dal vago sapore di castagne cotte e mentre i pigri camini cominciavano e sbocciare di piccole colonne di fumo, i fotoni hanno raggiunto le nostre pareti inondando tutto con una veste dorata. Diversamente dai soli primaverili o quelli estivi, il sole di Novembre portava in se e con se dettagli e riflessi. La profondità di campo era totale, ogni singolo piano era a fuoco e anche se avevo il volto immerso nella sciarpa fino alla linea degli occhi, ho silenziato il mio sguardo e ho percepito sulla pelle tutti quei puntini caldi che venivano a trovarmi. L’intero ambiente in cui ero immerso risplendeva di un luce unica e antica, l’aria era tersa e Novembre dimostrava di saper essere un mese tutt’altro che uggioso e reduce di festività celtiche fatte di fantasmi e spiritelli, ma capace di donare momenti di assoluta quiete e di pace. Che in questo momento storico è tutt’altro che scontato. Anche perché il fatto di essere nel tempo e nel luogo meno drammatici e di poter godere di questi scampoli di bellezza, è soltanto pura fortuna, ora e per ora. In questo mese c’è tanta austerità, c’è l’obbligo di arrendersi alla stagione e alle sue emanazioni meno leggere, ma è altresì vero che per affrontare questi momenti, il rifugiarsi dentro qualcosa di caldo e di accogliente è la soluzione che aiuta l’animo a ritemprarsi. Oppure quella di accettare il periodo, e finché si può, andare a camminare nei fiumi di foglie gialle, con i piedi che scompaiono nel loro letto, ben bardati di sciarpa e musiche nelle orecchie. In questa giornata di Novembre iniziamo questa puntata, che si preannuncia diversa per ogni singolo aspetto che di solito compone le Onde, perché oggi sarà sì una chiacchierata, ma meglio definibile come una tavola rotonda. Seduti insieme a me, nel salotto virtuale di Onde Musica e dintorni, ho ben tre ospiti che ho chiamato a raccolta per parlare di un argomento estremamente importante e che tocca ogni singola persona che ama la musica: le persone meravigliose che sono venute a dialogare in questa nona Onda sono Antonia Salcuni di Eco_disco_gramma, pagina Instagram imbevuta di poesia e di bellezza trascendentale, di immagini vivide e di emozioni a fior di pelle e anche autrice di diversi articoli sulla rivista Kalporz, poi Luca Azzini de ‘La Mia Vita In 400 Dischi’ che attraverso la sua pagina ed il suo stupendo libro ‘Scrivevamo sulle scarpe’ ha raccontato e racconta un’intera generazione meglio di chiunque altro, attraverso cartoline emozionali, intrise di narrativa incorniciata da musiche e di musiche incorniciate da momenti irripetibili di vita, e infine Martina Vetrugno, una delle penne più importanti, autorevoli, competenti e precise del panorama della critica musicale contemporanea, autrice di innumerevoli articoli su riviste di settore di altissimo calibro, i cui scritti sono per me diventati verbo e faro e lente attraverso cui assorbo informazioni sulla musica. So che la fame di sapere vi sta mordendo allo stomaco della mente, quindi andiamo a svelare il tema di questo piccolo simposio a quattro voci. Che cosa sta succedendo nel mondo dei live? Ciò che arriva dal palco, verso il nostro cuore, non sono solo luci meravigliose e musiche splendide, ma si stanno estendendo e delineando delle ombre che qua e la stanno inscurendo il mondo delle rassegne musicali e della musica stessa. Il mondo dei live è un mondo magico, ma che sta pian piano subendo un’evoluzione con degli aspetti non esattamente piacevoli che negli ultimi anni stanno diventando oggetto di enormi fastidi, di accese discussioni e di accorati appelli risolutivi. Il bilancio in merito, come capita ormai dopo ogni estate, peggiora senza sosta e quello che per molti di noi è la massima espressione musicale di una band e/o artista rischia di
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Published 12/24/23
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Published 11/01/23