Parole in viaggio - puntata #7
Listen now
Description
Prima puntata del 2016 dedicata al rispetto e all'egomania... buon ascolto! Buonasera a tutti e bentornati sulle frequenze di Parole in viaggio. Anche per questo mese siamo arrivati al terzo lunedì, giorno ufficiale per il nostro appuntamento radiofonico. un anno si è da poco concluso, un altro è in attesa di mostrarci le sue novità: il 2016 oltre a regalarci un giorno in più, sarà l’anno dell’apertura verso l’altro, o almeno dell’apertura di tutte le porte sante. Sarà l’anno del cambio di presidente degli USA, forse arriverà la prima donna della storia, di sicuro ci sarà spazio per qualche novità e inaspettate invenzioni. Di sicuro ciò che non è cambiato è il modo di atteggiarsi di tanta gente verso altre persone. Parlo di rispetto, e non è il semplice valore ma il pensiero che sorge nella mente umana quando trova davanti un individuo della propria specie. “mi raccomando, porta rispetto alla maestra” dice sempre la mamma al figlio prima di mandarlo a scuola… “le regole vanno rispettate” urla l’allenatore ai calciatori… “devi portare rispetto al tuo superiore” afferma con tono acceso il capo reparto all’operaio… il rispetto spesso è collegato ad una sua accezione passiva, è così punto e basta… il rispetto verso l’altro invece è un processo, è un’azione in continua evoluzione, è tutto fuorché una regola matematica da applicare nella realtà di tutti i giorni. Il rispetto nasce da un semplicissimo verbo latino spicere, che significa guardare, osservare, unito al suffisso re che invita a ripetere nuovamente l’azione. Rispetto come osservare di nuovo, ancora una volta, come se i latini volessero ricordarci che per rispettare l’altro non è mai sufficiente un unico sguardo, ma forse è sempre meglio riguardare chi abbiamo davanti. E se vogliamo essere ancora più precisi, non è un semplice osservare passivo: il verbo spicere racchiude la radice spic, cioè la punta, che serve per pungere, per penetrare l’altro, per non rimanere semplicemente su un livello superficiale quanto piuttosto entrare dentro per conoscere al meglio la persona. E se ci pensiamo il rispetto è proprio questo, la semplice azione di osservazione attenta dell’altro per capire quali elementi possano creargli disagio. Rispetto come osservazione appuntita che penetra la barriera della superficie. Il rispetto dunque diventa un atto di attenzione verso l’altro. E perchè oggi c’è una sempre più diffusa tendenza al non rispetto verso l’altro? un disinteressamento dello stato del prossimo? è una prassi ormai riversata in ogni angolo di quotidianità… dal non fermarsi sulle strisce pedonali, dal superare con disinvoltura le persone in fila in cassa, dal negare il saluto al vicino, dal fumare in qualsiasi luogo, dal tono aggressivo verso camerieri e baristi, dal sfruttare il collega che non sa mai dire di no, dall’abbagliare con i fari la macchina in terza corsia in autostrada che non ti fa passare, dal non saper più attendere il giusto tempo per qualsiasi tipo di richiesta. Il rispetto sta svanendo, o forse più semplicemente come afferma Bauman per la società liquida vale anche per i valori umani: anche il rispetto sta cambiando forma, si sta velocemente adattando allo stile di vita di tanti uomini. Se fino a poco tempo fa il rispetto era legato al concetto di altro, cioè non esiste rispetto se non c’è un’altra persona verso cui portarlo, oggi la società moderna ha dirottato il destinatario del rispetto dall’altro verso sè stessi, siamo divenuti noi l’oggetto del nostro stesso rispetto, trascurando in toto l’altro. In ogni azione della giornata, fatta forse esclusione per i figli, tutti gli altri sono invisibili conviventi di questo mondo che in nessun modo devono interferire con le mie finalità, prima di tutto ci sono io. O forse l’egoismo si è trasformato in
More Episodes
Published 09/06/20
Published 09/06/20
Published 03/22/20