La casa-museo di Giosuè Carducci
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Description
Eletta come sua “seconda patria”, Bologna svela in molti luoghi il passaggio del Vate. Ripercorrerne le tracce richiede di partire da quella libreria Zanichelli sotto il portico del Pavaglione che per il poeta fu, più che un ufficio dove lavorare, un punto di riferimento. In via Zamboni 33, sede dell’Università, esiste un’aula Carducci a ricordo delle lezioni di letteratura italiana del professore. La città, presente in diverse liriche delle Odi Barbare, mostra il suo volto più triste e nostalgico nel giardino di via Broccaindosso 20. Qui si affacciava la casa in cui visse tra il 1861 e il 1876 e in cui vide morire il figlioletto Dante di appena tre anni. Il giardino c’è ancora e anche il verde melograno a cui il bimbo tendeva la pargoletta mano. E poi c’è la storica dimora divenuta Casa Carducci con museo e giardino-memoriale. Dal 1890, e fino alla morte avvenuta nel 1907, Giosuè abitò in una chiesetta sconsacrata adibita a civile abitazione che si affaccia sull’attuale Piazza Carducci. Si tratta dell’ex chiesa di Santa Maria della Pietà, conosciuta anche come chiesa del Piombo. L’ultimo luogo Carducciano è in Certosa dove, subito dopo l’entrata del Meloncello del cimitero, si trova la tomba monumentale, in sobrio marmo scuro, di questo bolognese d’adozione.
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Published 09/22/21
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Published 09/22/21
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Published 09/22/21