Description
Furio Rabitti aderì prima al circolo socialista poi alla federazione giovanile del neonato Partito comunista d’Italia, come fece la quasi totalità della gioventù socialista di Correggio. Veniva spesso arrestato e anche percosso, in occasione di movimenti di alti gerarchi o di feste socialiste.
Insieme al fratello Ivanoe e al più piccolo Parsifal, che faceva il garzone, aveva aperto un salone di barbiere nel 1923. Duramente bastonato dai fascisti nel 1925, contrasse, in con- seguenza delle gravi lesioni, una nefrite, che lo portò alla morte, a Correggio, il 25 novembre 1930, a ventisei anni di età.
La composizione è di Stefano Pilia, che la esegue per chitarra sola. La voce e il testo sono di Wu Ming 2.
Edgardo Ghizzoni morì nell’agosto del 1929, otto anni e mezzo dopo il Veglione Rosso che costò la vita ai primi due correggesi uccisi dai fascisti, Mario Gasparini e Agostino Zaccarelli. E’ l’undicesimo della serie: più di un omicidio all’anno, in media, per una cittadina di provincia che allora...
Published 11/29/23
Quando ascoltiamo la storia di una persona uccisa dai fascisti, ci aspettiamo sempre un epilogo violento. Invece, anche le bastonate e le torture possono essere letali a distanza di tempo, come una fibra d’amianto.
Pico Mariani morì a Parigi, nel 1926, e il suo nome non starebbe in Veglione...
Published 10/01/23