Radio PNR, Come restare "fedeli" al proprio ruolo nel territorio pur fornendo un prodotto con standard da emittente commerciale
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L'intervista FM-World: Due parole sulla lunga e gloriosa storia della vostra radio per chi magari non la conosce. Don Paolo Padrini: Intanto grazie per l'opportunità di parlare. La nostra radio PNR ha una lunga storia, nata nel periodo delle radio libere negli anni 80, in un contesto popolare, dal territorio come buona parte delle radio libere della provincia. Nasce come radio di una piccola cittadina del Piemonte, Novi Ligure, poi si fonde con un'altra di Tortona e si struttura diventando radio di Cesana. Ha una storia popolare fatta di tante piccole storie di volontari, giovani, appassionati che hanno trovato l'opportunità di esprimersi e dare voce al territorio, come era lo spirito originario delle radio locali. FM-World: Quando si pensa un emittente comunitaria cattolica...o almeno, quando io penso a questo tipo di emittenti ho in mente stazioni come Radio Orizzonti di Saronno: basate su volontariato, antenna nel loro caso addirittura quasi nascosta in un campanile di un altro paese... eccetera. Però guardando la vostra radio oggi mi sembrate che è un po a metà tra un'impostazione commerciale e una comunitaria, forse piu' sul modello di Radio Marconi a Milano... DPP: È un po' così,  ho sempre lavorato sull'idea di una radio cattolica e cristiana nello spirito del volontariato e della radio comunitaria, ma fatta bene qualitativamente a livelli alti. Qualità globale Non esiste la radio brutta o bella, esiste fatta bene o male, e noi cerchiamo di farla bene crescendo nella qualità del suono, delle apparecchiature ecc. Lavoriamo con uno stile di radio nazionale non per pretesa, ma perché crediamo che il livello debba essere alto. Siamo tanti volontari, io per primo, ma il volontariato diventa più uno stile, la missione da portare avanti con un alto livello di qualità, perché il bene si traduce in bene solo se comunicato bene. FM-World: Avete molti conduttori molto giovani mi chiedevo se sono autonomi nella creazione dei contenuti o se esiste un coordinamento da parte vostra, se avete qualcuno che scrive testi. DPP: Sono autonomi ma coordinati. La loro autonomia è di scrittura, ricerca di contenuti e confezionamento del prodotto, ma c'è un coordinamento redazionale sui contenuti che diventano i nostri podcast quotidiani e interventi talk. Abbiamo una redazione giornalistica ma difficoltà a coprire il territorio essendo piccolini con due impianti FM. Questo mi ha spinto a diffondere i contenuti in modi alternativi per essere presenti con interviste e contatti con associazioni e realtà culturali. I nostri ragazzi imparano ad aprire bocca per parlare del territorio, sono allenati a raccontare ciò che accade, questo li spinge a produrre contenuti di interesse e qualità. I giovani e la radio FM-World: Restiamo un attimo sui giovani allora. Si dice che la radio non è più nel radar dei giovani, che usano social media, instant messaging e che per la musica vanno su Spotify. Ora non so quale sia la causa e quale l'effetto ma oggi direi che  gran parte dei network è animata da persone decisamente oltre il '"mezzo del cammin di loro vita" (anzi forse  oltre il doppio del mezzo del cammin). A suo avviso questa impostazione, gente davvero giovane al microfono, porta anche a un aumento dell'ascolto medio da parte di giovani? Padrini: : Il feeling che abbiamo è ottimo da questo punto di vista. Non posso dire che siamo una radio orientata verso un pubblico giovanile, considerando anche la strutturazione della nostra musica in ambito adulto. Però cerchiamo di dare molto spazio ai giovani, ad esempio siamo presenti nelle scuole con laboratori musicali per bambini e ragazzi che vengono a creare podcast. Facciamo tante attività per dare opportunità ai giovani e crearci un vivaio, come le squadre di calcio con le giovanili. Cerchiamo di farci vedere negli open day e momenti importanti per le scuole. Non sappiamo quanto si traduca in ascolto broadcast, perché chi fa radio nel 2024 sa che non c'è solo la radio accesa
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