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[...] Cresciuto sempre solo, non aveva nessuna domestichezza con la madre. La vedeva, la sentiva molto diversa da sé, cosí alacre, energica e disinvolta. Forse egli somigliava al padre. E il vuoto lasciato dal padre da tanto tempo stava tra lui e la madre, e s'era sempre piú ingrandito con gli anni. Sua madre, anche lí presente, gli appariva sempre come lontana. Ora questa impressione era cresciuta fino a cagionargli uno stranissimo imbarazzo, allorché (molto tardi, veramente; ma Cesarino -...
Published 05/31/22
Nella camera mortuaria erano raccolti tutti i parenti: il padre vecchissimo, le sorelle coi loro mariti, i fratelli con le loro mogli e i figliuoli piú grandi; e chi piangeva silenziosamente, col fazzoletto sugli occhi; e chi, scotendo amaramente il capo, appena appena, con gli angoli della bocca contratti in giú, mirava sul letto tra i quattro ceri la povera morta cosparsa di fiori, con un piccolo crocefisso d'argento e la corona del rosario di grani rossi tra le mani dure, livide, composte...
Published 05/26/22
[...] Della stessa tenacia, dello stesso rigore era regolata la sua condotta nella vita. Pregato insistentemente due volte d'accettar la carica di ministro della pubblica istruzione, tutt'e due le volte aveva opposto un reciso rifiuto, non volendo distrarsi dai suoi studii e dai suoi doveri d'insegnante. Piccolissimo di statura, quasi senza collo, con quella faccia piatta, cuojacea, tutta rasa, e quelle palpebre gonfie come due borse, che gli nascondevano le ciglia, e quei capelli lunghi,...
Published 05/16/22
Con quale inflessione di voce e quale atteggiamento d'occhi e di mani, curvandosi, come chi regge rassegnatamente su le spalle un peso insopportabile, il magro giudice D'Andrea soleva ripetere: «Ah, figlio caro!» a chiunque gli facesse qualche scherzosa osservazione per il suo strambo modo di vivere! Non era ancor vecchio; poteva avere appena quarant'anni; ma cose stranissime e quasi inverosimili, mostruosi intrecci di razze, misteriosi travagli di secoli bisognava immaginare per giungere a...
Published 05/13/22
Il 21 luglio rappresenta per la famiglia Leccio non l'anniversario soltanto della gloriosa battaglia garibaldina; non soltanto l'onomastico della figliuola maggiore; ma la stessa ragion d'essere della famiglia, che appunto dalla battaglia di Bezzecca ha tratto l'origine. A diciott'anni Marco Leccio prese parte alla campagna del Trentino con Defendente Leccio, suo padre, e con un certo Casimiro Sturzi, suo amico da fratello, coetaneo, orfano di padre e di madre. Perdette a Bezzecca, nella...
Published 05/11/22
AVVISO: Sospese da oggi le udienze a tutti i personaggi, uomini e donne, d'ogni ceto, d'ogni età, d'ogni professione, che hanno fatto domanda e presentato titoli per essere ammessi in qualche romanzo o novella. N.B. Domande e titoli sono a disposizione di quei signori personaggi che, non vergognandosi d'esporre in un momento come questo la miseria dei loro casi particolari, vorranno rivolgersi ad altri scrittori, se pure ne troveranno. Mi toccò la mattina appresso di sostenere un'aspra...
Published 05/09/22
Si dà pur luce ogni mattino a questa camera, quando una delle tre sorelle a turno viene a ripulirla senza guardarsi attorno. L'ombra, tuttavia, appena le persiane e le vetrate della finestra sono richiuse e raccostati gli scuri, si fa subito cruda, come in un sotterraneo; e subito, come se quella finestra non sia stata aperta da anni, il crudo di quest'ombra s'avverte, diventa quasi l'alito sensibile del silenzio sospeso vano sui mobili e gli oggetti, i quali, a lor volta, par che rimangano...
Published 05/05/22
Piena anche per gli olivi quell'annata. Piante massaje, cariche l'anno avanti, avevano raffermato tutte, a dispetto della nebbia che le aveva oppresse sul fiorire. Lo Zirafa, che ne aveva un bel giro nel suo podere delle Quote a Primosole, prevedendo che le cinque giare vecchie di coccio smaltato che aveva in cantina non sarebbero bastate a contener tutto l'olio della nuova raccolta, ne aveva ordinata a tempo una sesta piú capace a Santo Stefano di Camastra, dove si fabbricavano: alta a petto...
Published 04/28/22
[...]Scoppiata la guerra, il figliuolo, chiamato sotto le armi, s'era iscritto al corso accelerato degli allievi ufficiali; dopo tre mesi, nominato sottotenente di fanteria e assegnato al 12° reggimento, brigata Casale, era andato a raggiungere il deposito a Macerata, assicurando loro che sarebbe rimasto colà almeno un mese e mezzo per l'istruzione delle reclute; ma ecco che, invece, dopo tre soli giorni lo mandavano al fronte. Avevano ricevuto a Roma il giorno avanti un telegramma che...
Published 04/06/22
La guerra era scoppiata da pochi giorni. Marino Lerna, volontario del primo corso accelerato di allievi ufficiali, avuta la nomina a sottotenente di fanteria, dopo una licenza di otto giorni trascorsa in famiglia, partí per Macerata, ov'era il deposito del reggimento a cui era stato assegnato: il 12.mo, brigata Casale. Contava di passar lí qualche mese per l'istruzione delle reclute, prima d'esser mandato al fronte. Invece tre giorni dopo, mentre si trovava nel cortile della caserma, fu...
Published 04/04/22
«Raccolgo in questo XIV volume delle mie Novelle per un anno il racconto in otto capitoli Berecche e la guerra, scritto nei mesi che precedettero la nostra entrata nella guerra mondiale. Vi è rispecchiato il caso a cui assistetti, con maraviglia in principio e quasi con riso, poi con compassione, d'un uomo di studio educato, come tanti allora, alla tedesca, specialmente nelle discipline storiche e filologiche. La Germania, durante il lungo periodo dell'alleanza, era diventata per questi tali,...
Published 04/01/22
[...] Con la scusa che in Continente «si faceva cosí», quegli ufficiali tra lo scandalo e la maldicenza di tutte le altre famiglie del paese, erano riusciti a far commettere a quelle quattro figliuole le piú audaci e ridicole matterie; a prendersi con esse certe libertà di cui ogni donna avrebbe arrossito, e anche loro certamente, se non fossero state piú che sicure che, proprio, in Continente si faceva cosí e nessuno avrebbe trovato da ridirci. [...]
Published 03/03/22
[...] Si svegliò a notte alta, di soprassalto, sbalordita da un formidabile fragore, che aveva scosso tutta la casa e che ora s'allontanava con cupi rimbombi tra lo scroscio violento della pioggia. La bambina si guardò attorno, smarrita. Dov'era? Quella non era la sua casa; quello non era il suo lettino... Chiamò la serva due o tre volte, si liberò della coperta in cui era avvolta e balzò a sedere sul letto. Era ancora vestita. Guardò il lettino accanto, intatto, e si raccapezzò: quella era...
Published 02/24/22
I topi non sospettano l'insidia della trappola. Vi cascherebbero, se la sospettassero? Ma non se ne capacitano neppure quando vi son cascati. S'arrampicano squittendo sú per le gretole; cacciano il musetto aguzzo tra una gretola e l'altra; girano; rigirano senza requie, cercando l'uscita. L'uomo che ricorre alla legge sa, invece, di cacciarsi in una trappola. Il topo vi si dibatte. L'uomo, che sa, sta fermo. Fermo, col corpo, s'intende. Dentro, cioè con l'anima, fa poi come il topo, e peggio....
Published 01/29/22
[…] La verità era questa: che Sciaramè, quella mattina, cercava il coraggio di dire una certa cosa alla figliastra; e non lo trovava. Non lo trovava, perché aveva di lei la stessa suggezione che aveva già avuto della moglie, morta da circa sette anni. Di crepacuore, sosteneva Rorò, per la imbecillità di lui. Perché Carlandrea Sciaramè, agiato un tempo, aveva perduto a un certo punto il dominio dei venti e delle piogge, e dopo una serie di mal'annate, aveva dovuto vendere il poderetto e poi la...
Published 01/20/22
- Io non so com'è la gente! - soleva ripetere don Marchino per lo meno una ventina di volte al giorno, insaccandosi nelle spalle e aprendo le mani a ventaglio davanti al petto, con gli angoli della bocca contratti in giú: - Io non so com'è la gente! Perché la gente in tanti e tanti casi non si regolava com'egli si sarebbe regolato; o anche perché la gente spessissimo trovava da ridire su tutto ciò che faceva lui e che a lui pareva ben fatto. [...]
Published 12/31/21
[...] Ma la fede, la fede! non si doveva tener conto della fede, di cui si nutre e s'appaga la povera gente? Gli uomini cosí detti intellettuali non vedono, non sanno veder altro che la vita, e non pensano mai alla morte. La scienza, le scoperte, la gloria, il dominio! E si domandano come faccia a vivere senza tutte queste belle e grandi cose la gente del popolo, quella che zappa la terra e che appare loro condannata alle piú dure e umili fatiche; come faccia a vivere e perché viva; e la...
Published 12/31/21
[…]il giardinetto accanto, col pergolato e i nespoli del Giappone e il melagrano e gli aranci e i limoni; poi, tutt'intorno, le casette umili dei suoi parrocchiani, divise da vicoli e vicoletti, con tanti colombi che svolazzavano da gronda a gronda; e tanti conigli che, rasenti ai muri, spiavano raccolti e tremanti, e gallinelle ingorde e rissose e porchetti sempre un po' angustiati, si sa, e quasi irritati dalla soverchia grassezza. In un mondo cosí fatto, poteva mai figurarsi il padre...
Published 12/30/21