Description
Nel dipinto di Gerhard Richter che porta il nome di «Kleine Liegender Akt» c’è una donna sdraiata su un fianco, sopra un sofà, completamente nuda. È appoggiata dolcemente sui gomiti, col busto appena ruotato e inclinato in avanti. Le sue braccia cingono un cuscino scuro. La gamba destra, sollevata, va a incrociare la sinistra, all’altezza del polpaccio. Probabilmente la donna ci guarda. Non lo possiamo stabilire con certezza, perché l’immagine è sfuocata. Una specie di velo opaco si frappone tra noi e il dipinto e ci impedisce una visione distinta degli occhi della donna e dei dettagli della stanza in cui si trova. Dietro il suo corpo nudo si staglia una superficie rettangolare, decorata a losanghe (una grata?), che a uno sguardo frettoloso potrebbe anche sembrare un arazzo (o un tappeto volante).
Più probabilmente, però, è un mobile, accostato alla parete, ce lo dicono i due oggetti appoggiati sopra: un quadro e un vaso di fiori. Ma sarà davvero questa la realtà? Sembra che...
Una perenne tensione conoscitiva sul mondo che tuttavia sempre si ostina a negarsi; se ne colgono dei brani, se ne sentono degli odori, ma mai se ne afferra il noumeno. Questa è la condizione umana, che un autore come Julian Schnabel sembra recepire e fare sua in assoluto. La sua è una ricerca di...
Published 04/13/22
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Published 04/13/22