La casa del Melograno
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Description
Amo Bologna; per i falli, gli errori, gli spropositi della gioventù che qui lietamente commisi e dei quali non so pentirmi. Parole di Giosuè Carducci, il cui nome è legato indissolubilmente a questa città, che lo vide insegnare, vincere il Nobel, morire. E vivere uno degli episodi più angoscianti della sua vita: la perdita prematura del figlio Dante. Per questa ragione, e per la perdita altrettanto dolorosa della madre, Carducci abbandonò questo piccolo appartamento luminoso e sereno in una via della vecchia Bologna abitata in gran parte da un popolo minuto appartamento nel cui orto, oltre alla vite, fioriva e fiorisce ancora un melograno, emblema della poesia che il Carducci dedicò al figlio scomparso. L’albero a cui tendevi La pargoletta mano Il verde melograno Da’bei vermigli in fior Nel muto orto solingo Rinverdì tutto or ora E giugno lo ristora Di luce e di calor Tu fior de la mia pianta Percorssa e inaridita Tu de l’inutil vita Estremo unico fior Sei ne la terra fredda Sei ne la terra negra Né il sol più ti rallegra Né ti risveglia amor ©Elleboro editore - Lorenzo Notte
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Oltre 150 torri svettavano in città tra il Dodicesimo e il Tredicesimo secolo. Ogni famiglia importante aveva la sua e il prestigio del casato corrispondeva alla grandezza e maestosità della costruzione. Anche gli Asinelli e i Garisenda costruirono le loro torri a perenne memoria del loro nome....
Published 02/04/20
Published 02/04/20
"E poi ci troveremo come le star A bere del whisky al Roxy Bar". State già cantando eh? Ma è un’altra la rock star che ha abitato in questa casa nel 1700. Si chiamava Carlo Broschi ed è passato alla storia con il suo nome d’arte: Farinelli, il più famoso cantante lirico castrato di tutti i tempi....
Published 02/04/20