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Oltre 150 torri svettavano in città tra il Dodicesimo e il Tredicesimo secolo. Ogni famiglia importante aveva la sua e il prestigio del casato corrispondeva alla grandezza e maestosità della costruzione. Anche gli Asinelli e i Garisenda costruirono le loro torri a perenne memoria del loro nome. La prima, la più alta, è famigerata fra gli studenti dell’ateneo perché, dice la leggenda, chi la scala prima di terminare l’Università non si laureerà mai più. La seconda pende, di una gradazione...
Published 02/04/20
Published 02/04/20
Amo Bologna; per i falli, gli errori, gli spropositi della gioventù che qui lietamente commisi e dei quali non so pentirmi. Parole di Giosuè Carducci, il cui nome è legato indissolubilmente a questa città, che lo vide insegnare, vincere il Nobel, morire. E vivere uno degli episodi più angoscianti della sua vita: la perdita prematura del figlio Dante. Per questa ragione, e per la perdita altrettanto dolorosa della madre, Carducci abbandonò questo piccolo appartamento luminoso e sereno in una...
Published 02/04/20
"E poi ci troveremo come le star A bere del whisky al Roxy Bar". State già cantando eh? Ma è un’altra la rock star che ha abitato in questa casa nel 1700. Si chiamava Carlo Broschi ed è passato alla storia con il suo nome d’arte: Farinelli, il più famoso cantante lirico castrato di tutti i tempi. Visse tra questa casa e una villa di campagna poco fuori città oggi, purtroppo, abbattuta, che ospitò fra gli altri un giovanissimo Mozart. Fu acclamato e onorato nelle corti di tutto il mondo e ci...
Published 02/04/20
"Bologna ha il monumento ai morti più straordinario che esista. Orribile ma perfetto. Si tratta di un muro e ogni nome di un morto è illustrato da una foto fornita dalla sua famiglia. Li vediamo così come li abbiamo amati: il ragazzo grasso coi baffi, sul manubrio della bicicletta, il bel teneboroso con la cravatta scura. Mi vennero le lacrime agli occhi per un’immagine che era stata scelta da una madre, una fotografia di un piccolo biondo in pantaloncini e colletto da marinaio. Voleva...
Published 02/04/20
Sulla Grassa Bologna si sono sparsi fiumi d’inchiostro. La fama di città dove si mangia splendidamente è arrivata fino a noi, merito di una campagna promozionale…letteraria. Edgar Allan Poe, ad esempio, ha inserito la mortadella, totem della gastronomia locale, nel suo romanzo Gordon Pym. Tanti erano e sono i templi in cui si celebra il rito della buona cucina. Fra cui La Cesarina "Santo Stefano, la stupenda Santo Stefano, ha avuto per tanto tempo come dirimpettaio quel tempio potentemente e...
Published 02/04/20
Ancora un amore, ancora una relazione tribolata, ancora una donna bella, potente, regina di salotti. Si chiama Teresa Carniani e fu la coltissima moglie di Francesco Malvezzi, donna di cui Vincenzo Monti scrisse "Bionda la chioma in vaghe trecce avvolta Ed alta fronte ov’è l’ingegno espresso". Fu poetessa,scrittrice e traduttrice tra gli altri del poeta inglese Alexander Pope. E fu colei che fece invaghire a tal punto Giacomo Leopardi da fargli provare delirio e febbre, per averlo prima...
Published 02/03/20
"Bologna, 3 luglio 1826. Ella non si dia pensiero alcuno circa la mia sicurezza. La frequenza degli omicidi in questi ultimi giorni è stata qui veramente orribile ma io ho preso il partito di non andar mai di notte se non per le strade e i luoghi più frequentati di Bologna, sicché fintanto che non ammazzeranno in mezzo alla gente (nel qual caso il pericolo sarebbe altrettanto di giorno come di notte) non mi potrà succedere sicuramente nulla". Giacomo Leopardi, Lettera al padre Bologna città...
Published 02/03/20
19 giugno 1796. A Bologna entrano le truppe napoleoniche. La città diventa capitale della Repubblica Cispadana. Nascono salotti filo francesi, circoli libertari, si parla di uguaglianza e diritti delle donne. Quando Napoleone allarga il dipartimento del Nord alla Repubblica Cispadana Bologna viene scalzata da Milano nel ruolo di capitale. I bolognesi si indignano ma restano fedeli all’Imperatore che la onora di una visita in pompa magna, nel 1805. Nell’occasione Napoleone decide di donare ai...
Published 02/03/20
Via delle Pescherie, via degli Orefici, Via Drapperie, Piazza della Mercanzia. I toponimi non tradiscono, siamo nel quadrilatero, la Bologna originale, il primo storico insediamento cittadino divenuto la culla dello struscio e dell’aperitivo all’aperto, dall’antichissima Osteria del Sole, di Vicolo Ranocchi, dove ancora oggi si porta il cibo da casa, ai moderni bar che servono specialità locali sono due i piatti a farla da padrone: i salumi e sua maestà il tortellino. Firenze è magra,...
Published 02/03/20
"I bolognesi hanno intitolato Umbelichi Sacri i tortellini, gloria della gastronomia locale, alludendo al bellico di Venere che si dice eccitasse l’estro di un cuoco di Bologna alla vista della Dea nuda, questa divina creatura,non spogliarellista di professione ma conservatasi, per vezzo, nuda sin dalla nascita". Alessandro Cervellati, Op-là lo spogliarello. Non andate via di qui senza averli assaggiati ma vi dovessero mai chiedere se sapete in che città sia nato il tortellino… non...
Published 02/03/20
"Una sera cenavo al Pappagallo, vidi una scena che spiega più di mille ricette perché Bologna sia così fiera del suo appellativo di grassa. Accanto a me erano sedute due buongustaie, che cenavano assieme, ignare di tutto all’infuori del cibo che avevano nei piatti. Non ho idea di quale potrebbe essere l’equivalente ornitologico d’un così raro avvistamento, forse una coppia di upupe dal becco rosso – ma ammetto che le due donne mi affascinavano e le guardai con la coda dell’occhio e l’accesa...
Published 02/03/20
"Dalla breccia dei bastioni rossi corrosi dalla nebbia si aprono silenziosamente le lunghe vie. Il malvagio vapore della nebbia intristisce tra i palazzi velando la cima delle torri, le lunghe vie silenziose e deserte come dopo il saccheggio". Dino Campana, La giornata di un Nevrastenico, Canti Orfici Occorreva questo sfondo a Galvani per scoprire, operando su una rana, il legame indissolubile tra vita ed elettricità, aprendo la via agli studi sui segnali nervosi. Studi che il nipote,...
Published 02/03/20
Cosa c’entra Frankenstein con Bologna? Lo scrisse un’autrice britannica, Mary Shelley, a soli 19 anni. Lo ideò a Ginevra, durante una vacanza funestata dalla pioggia. A Bologna non mise mai piede. Eppure Frankenstein “nacque” proprio in questa città. Esattamente qui, nello storico edificio dell’Archiginnasio, dove Galvani fece i celebri esperimenti sulla rana, e nel cui teatro anatomico, ancora visitabile, il nipote Giovanni Aldini ne perfezionò gli studi. Il primo esperimento pubblico su un...
Published 02/03/20
Qual è il romanzo giallo sui libri per eccellenza? Ovviamente la vicenda di Guglielmo da Baskerville inviato in uno sperduto monastero del Piemonte nell’Anno Domini 1327 per far luce su un tragico e inspiegabile omicidio. Il Nome della Rosa. Chi poteva scriverlo se non un bolognese d’adozione? Umberto Eco arrivò a Bologna nel 1971, qui fondò il suo primo corso di Semiotica, in via Barberia, e racconta, in poche parole e con la sua ironia pungente perché amasse questa città: "Perché mi sono...
Published 02/03/20
‘A cento a cento salgono dalla tomba gli spiriti della Storia’ scriveva Goethe passeggiando sotto ai portici e non c’è resoconto che non citi le antiche biblioteche, come questa, la Sala Borsa, deposito di uno dei beni più supremi della città: la sua conoscenza. “Un monaco dovrebbe certo amare i suoi libri con umiltà, volendo il loro bene e non la gloria della propria curiosità: ma quello che per i laici è la tentazione dell’adulterio e per gli ecclesiastici secolari è la tentazione delle...
Published 02/03/20
“Passavo ore e ore al Portico della Morte, a Bologna, dove si vendevano i libri usati a scegliere, a leggere titoli, a spiare pagine e indici. Avevo quindici anni e fino allora avevo letto solo libri d’avventura. Poi improvvisamente mi è capitato fra le mani L’Idiota di Dostoewskij ed è stata la rivelazione.” Pier Paolo Pasolini, Un sistema per studiare In via de’Musei, laddove il Pavaglione comincia, si interseca un altro portico letterario, il Portico della Morte, che ospite dal 1928 la...
Published 02/03/20
“Sovente, alle due di notte, rientrando nel mio alloggio, a Bologna, attraverso questi lunghi portici, l'anima esaltata da quei begli occhi che avevo appena visto, passando davanti a quei palazzi di cui, con le sue grandi ombre, la luna disegnava le masse, mi succedeva di fermarmi, oppresso dalla felicità, per dirmi: Com'è bello!” Stendhal, Voyages en Italie Il Portico del Pavaglione è forse il più famoso e frequentato fra i portici della città. Si estende lungo via dell’Archiginnasio, a...
Published 02/03/20
Bologna è da sempre la città dei portici: non esiste al mondo un’altra città che abbia 36 chilometri di arcate (che diventano 53 se si contano i portici fuori porta), candidate a diventare Patrimonio dell’Unesco. Amati e odiati dagli scrittori, perché offrono riparo dalle intemperie ma impediscono il calore del sole, i portici di Bologna sono ‘cosce’ materne per Guccini, braccia operaie per Samuele Bersani, incubi per Dino Campana e per certi commercianti sfortunati… "Bologna è l’unica città...
Published 02/03/20
Palazzo Savioli, luogo di infuocate passioni! Anche Bologna ha avuto le sue celebrità: divi e divine che furono raccontati e riveriti in lettere, diari, romanzi e film. Tra i grandi amori ottocenteschi che hanno infiammato la città si celebra qui quello tormentato di Lord Byron per la giovane contessa ravennate Teresa Gamba Guiccioli. A Palazzo Savioli, i due s’incontrarono per la prima volta “Bologna, 25 agosto 1819 Ho letto questo libro nel tuo giardino: - amore mio eri assente, altrimenti...
Published 02/03/20
Era via Galliera, fino al tardo Ottocento la via più nobile di Bologna, prima che Via dell’Indipendenza venisse costruita. La visione d’insieme della città per chi ci arrivava in diligenza o per chi ci arriva in macchina al giorno d’oggi è la stessa: monocroma. Le tegole, i muri, le tende, il cielo, le piazze. La bellezza di Bologna ha mille sfumature e un solo colore: il rosso. Un bagliore sanguigno che non sbadisce nel tempo perché, ancor più che reale, è letterario. Oltre il fulgore...
Published 02/03/20