Portico della Morte
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“Passavo ore e ore al Portico della Morte, a Bologna, dove si vendevano i libri usati a scegliere, a leggere titoli, a spiare pagine e indici. Avevo quindici anni e fino allora avevo letto solo libri d’avventura. Poi improvvisamente mi è capitato fra le mani L’Idiota di Dostoewskij ed è stata la rivelazione.” Pier Paolo Pasolini, Un sistema per studiare In via de’Musei, laddove il Pavaglione comincia, si interseca un altro portico letterario, il Portico della Morte, che ospite dal 1928 la libreria Nanni, luogo di ritrovo amato dai letterati, Pasolini su tutti che qui ‘incontra’ la letteratura "Lì ho comprato I Casi Clinici, al Portico della Morte dove da ragazzo adoravo le edizioni Salani coi poeti più indecifrabili. Sono ripassato domenica, c’era il solito gelo, l’ombra del bel giorno d’autunno (la morte). I reparti gli stessi di quando io facevo il Ginnasio, carichi di libri gialli, oggi, o di divulgazione scientifica o di attualità o di successo. Scomparsi tutti i miei poeti indecifrabili. Fu per questo dolore, certamente, per questo rovesciamento di situazione – in una situazione in realtà immutata – che mi venne voglia di comprare il libro di Freud da leggere in treno al ritorno". Pier Paolo Pasolini in Il Giorno del 6 novembre 1963 ©Elleboro editore - Lorenzo Notte
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Oltre 150 torri svettavano in città tra il Dodicesimo e il Tredicesimo secolo. Ogni famiglia importante aveva la sua e il prestigio del casato corrispondeva alla grandezza e maestosità della costruzione. Anche gli Asinelli e i Garisenda costruirono le loro torri a perenne memoria del loro nome....
Published 02/04/20
Published 02/04/20
Amo Bologna; per i falli, gli errori, gli spropositi della gioventù che qui lietamente commisi e dei quali non so pentirmi. Parole di Giosuè Carducci, il cui nome è legato indissolubilmente a questa città, che lo vide insegnare, vincere il Nobel, morire. E vivere uno degli episodi più angoscianti...
Published 02/04/20