Girolamo Napoleone Bonaparte
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In Via del Babuino 9 una targa racconta di Napoleone Bonaparte. No, non quello, ma il nipote, Giuseppe Carlo detto Girolamo che visse due anni qui, all’Hotel de Russie. Allora si chiamava Albergo dei Re, perché i clienti erano tutti a cinque stelle, come Girolamo, che somigliava moltissimo all’imperatore zio. Lui però era il Bonaparte Rosso per via dei suoi trascorsi rivoluzionari. Col matrimonio lavorò anche per l’Unità d’Italia, solo che arrivato a una certa età, e a Roma, Girolamo, pare, incontrò Gesù. E cominciò a: -studiare il Vangelo. -frequentare cardinali. -visitare catacombe e cimiteri. -farsi vedere, a San Pietro, col libro di preghiere in mano. -pentirsi di aver tradito troppo l’ex moglie Clotilde di Savoia, tanto più pia di lui. -star male, fino a morire il 17 marzo del 1891, dopo aver chiesto il perdono della Chiesa e di Clotilde, che arrivò appena in tempo per chiudergli gli occhi. O almeno così dice qualcuno. Qualcun altro invece racconta che Girolamo da quella stanza: -teneva una corte tutta per sé. -partecipava a feste e mondanità. -credeva il giusto anche in punto di morte. Nella hall dell’Albergo dei Re, Girolamo ricevette l’ultimo saluto di varie teste coronate. Il feretro fu trasportato nella vicina Chiesa di Santa Maria del Popolo per l’assoluzione. Ne uscì tra le note di una parata militare, poi il corpo viaggiò in treno e venne sepolto nella Basilica di Superga. Se volete dormire nella stanza di Girolamo, all’Hotel de Russie non si sa più quale sia. Potreste però sempre prenotare le camere occupate da Picasso e Cocteau che mentre preparavano il primo balletto cubista della storia si rubavano le arance del superbo giardino interno.
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