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Una delle targhe, e delle case, di Pasolini a Roma
Published 03/06/22
Published 03/06/22
Questa è la storia di un poeta estinto mentre andava cercando libertà, da chiuso morbo combattuto e vinto. Questa è la pietra parlante di Wilhelm Waiblinger, consunto dalla tisi al primo piano di via del Mascherone 62, angolo via Giulia. Era il 1826 e l’inquieto studente di Tubinga aveva davvero bisogno di sognare. Passeggiatore solitario e fashion victim, piccola anima smarrita tra donne e poesia, si era fatto cacciare da scuola. Non bastava a consolarlo quell’amico folle che viveva in una...
Published 07/22/20
In piazza Farnese, il palazzo omonimo vi aspetta con Sangallo e Michelangelo. A destra, al numero 96, c’è una chiesa e una pietra che parla di Santa Brigida di Svezia. Quando arrivò a Roma, nel 1350, era una principessa, vedova e madre, che aveva avuto una visione, fondare un ordine monastico. Ma aveva bisogno del papa così, da questa casa, cominciò a: -scrivere al papa, “prigioniero” ad Avignone, che tornasse nell’Urbe per approvare l’Ordine del Santissimo Salvatore. -scrivere al papa che...
Published 07/18/20
Al primo piano di un palazzo storico, di via dei Leutari 35, Gioachino Rossini trovò le armonie sempre nuove del Barbiere di Siviglia, dice una targa. E una delle più grandi delusioni della sua vita, disse lui. Era il novembre del 1815, triste era Roma, in pugno ad un papa che io i teatri li chiuderei tutti. Fortuna che il cardinale segretario di Stato la pensava diversamente, voleva allegria e dunque la stella dell’opera buffa. In cambio di un ottimo ingaggio Rossini promise “Il Barbiere”,...
Published 07/15/20
Una targa tutta per te no, eh? Dovevi essere la figlia di, la moglie di e di chi poi... E allora, cara Costanza, questa pietra parlante è per te e per tutte quelle che furon lì lì ma non furono. -Sei nata in questa casa di via dei Prefetti 22, nel 1792, da Teresa Pikler, attrice chiacchierata che ti amò ben poco e da papà Vincenzo, Monti, il poeta. T’adorava, ma sempre a caccia di un potente da adulare non aveva tempo per te. Così ti mandò in Romagna, a studiare dalle Orsoline. -Crescevi...
Published 07/11/20
Capita che una targa si divida in due. Aldo Palazzeschi e Adelaide Ristori, coinquilini separati dal tempo, nel palazzo di Via dei Redentoristi 9, il palazzo di Adelaide marchesa Capranica del Grillo, l’attrice italiana più famosa dell’800. Nata letteralmente su un palco, ci diventò grande, fino a quando una sera, a Roma, chiese di lei il proprietario del Teatro Metastasio, Giuliano Capranica del Grillo: voleva sposarla. Un marchese e un’attrice, quando mai. Invece Giuliano si mise a...
Published 07/08/20
Davanti a un cortile di Via Margutta 53/B, una targa ricorda che da un marchese di 102 anni fa Pablo Picasso affittò un atelier. L’impresario Diaghilev stava preparando a Roma Parade, il primo balletto cubista della storia. Squadra da paura, libretto di Cocteau, musica di Satie, coreografo Massine. Mancava qualcuno per scene e costumi, Cocteau pensò a Picasso e per convincerlo si travestì da Arlecchino. Lui, che stava in un periodo nero, sorrise. In questo atelier dipinse: -Villa Medici, più...
Published 07/04/20
Nella Basilica di Santa Maria del Popolo, nella piazza del, c’è più di una targa, ma questa storia comincia in una locanda di Trastevere, dove, nel 1656, scese un pescajuolo napoletano. Era malato, finì allo spedale, morì. Vedendo un pomfo sul tapino, qualcuno pensò: “E’ peste”. Qualcun altro pensò di no e si scelse di tacere. Ma quando il pomfo colse anche la locandiera, tutti convennero: “E’ peste”. Il papa convocò una task force d’emergenza, che ogni mattina si riuniva per: -approntare...
Published 07/01/20
In piazza di Spagna 26 c'è la casa dove visse John Keats. Ma ci visse anche Axel Munthe, il medico-scrittore svedese, per quanto non ci sia nessuna targa a ricordarlo. Posso? Faccio io. Esperto di malattie nervose, curava i ricchi per curare gratis i poveri. Li cercava ovunque, dalla Lapponia a Napoli ai tempi del colera. A Capri decise di fermarsi, ma, a forza di aiutare questo e quello, rimase senza un soldo. Scrisse una lettera a un suo benefattore che gli rispose con un invito a Roma. Era...
Published 06/27/20
Giuro che non l’ho rubata io. Giuro che c’era davvero una targa ad indicare che in Via delle Muratte 78, dietro Fontana di Trevi, visse Gaetano Donizetti. Che componeva così tanto che non potevano essere tutti capolavori. Presero a chiamarlo “Dozzinetti” e quando gli dedicarono questa targa, i presenti lessero: “IN QUESTA CASA / ABITÒ GAETANO DOZZINETTI / DI BERGAMO / E VI COMPOSE / IL FURIOSO E IL TORQUATO TASSO / S.P.Q.R. / 1876”. Qualcuno rise, qualcuno no, qualcuno corresse, ma rimase...
Published 06/24/20
Via di Ripetta è ombrosa e la targa al numero 22 raschiata dal tempo. Ma fermatevi lo stesso qui dove nacque Eleonora Fonseca Pimentel, la figlia ideale del secolo sbagliato. Nel 1752 il padre, un marchese portoghese in rotta col papa, trasferì la famiglia a Napoli. Se fosse rimasta, forse, Eleonora: -non avrebbe ricevuto un’educazione formidabile, primeggiando nelle lingue antiche, moderne, diritto e scienze tutte. -non sarebbe stata una ragazzina prodigio, che scriveva poesie e le recitava...
Published 06/20/20
In Via del Babuino 9 una targa racconta di Napoleone Bonaparte. No, non quello, ma il nipote, Giuseppe Carlo detto Girolamo che visse due anni qui, all’Hotel de Russie. Allora si chiamava Albergo dei Re, perché i clienti erano tutti a cinque stelle, come Girolamo, che somigliava moltissimo all’imperatore zio. Lui però era il Bonaparte Rosso per via dei suoi trascorsi rivoluzionari. Col matrimonio lavorò anche per l’Unità d’Italia, solo che arrivato a una certa età, e a Roma, Girolamo, pare,...
Published 06/17/20
Questa è una pietra prigioniera. La dicitura c’è, le dimensioni anche, così come il posto dove si potrebbe collocare, Piazza di Spagna 5. Una proposta del Maestro Roberto Prosseda e del professor Aldo Bernardini, che tanto fanno per Mendelssohn in Italia. Ma la Soprintendenza di Stato ha detto: “La posizione del marmo non è compatibile con gli stilemi del progetto architettonico”. Peccato, sarebbe stato un modo per ricordarsi che: -Mendelssohn venne a Roma nell’autunno del 1830. Enfant...
Published 06/13/20
Questa è una pietra Covid, corpo in casa, mente rivolta a via Torino, dove c’era una casa molto carina, Villa Strozzi, distrutta per far posto al Teatro dell’Opera. Una targa dice che nel 1781 Vittorio Alfieri visse qui per un po’, cherchez la femme, la contessa Luisa d’Albany. Si erano conosciuti a Firenze e, fortissimamente, la volle. Anche lei voleva lui ma il marito di lei voleva strangolarla. Quindi: -Luisa chiese aiuto al cognato cardinale, che a Roma le trovò un posto dalle...
Published 06/10/20
Questa targa andrebbe un po’ corretta. Perché ci vissero tutti e due i fratelli Mann, in Via del Pantheon 57. Però la targa ricorda solo Thomas, “il poeta”, che pure di poesia ne scrisse mezza. E invece era stato Heinrich il primo ad arrivare a Roma. Cercava sollievo ai suoi polmoni e forse già che c’era anche se stesso. Qualcosa trovò, disse al fratello: “Vieni” e quello scese, fuggendo da un futuro d’ossessioni. L’Italia sembrava la cura giusta, anche se gli era indifferente fino al...
Published 04/29/20
Roma è sempre stata un grande albergo e non si può mica mettere una pietra sopra tutti. Ma quando uno scrive “stile eccellente, camera stupenda, lunch squisito”, il tripadvisor delle targhe chiede menzione per Sigmund Freud che si registrò all’Hotel Eden, zona via Veneto, il 16 settembre del 1912. Era un habitué della città ma che fatica venir qui la prima volta. Sognava Roma da sempre ma quel sogno non riusciva a interpretarlo: se non avesse retto la realtà? L’impatto infatti fu una botta...
Published 04/22/20
Arriva Cristina e Roma va in tilt. Succedeva nel 1655, Cristina era la regina di Svezia e cosa c’entri, tutto questo, con questo canale lo dice una pietra latina sulla facciata interna di Porta del Popolo: “PER UN INGRESSO FELICE E DI BUON AUSPICIO”. Quando attraversò questa porta, Cristina aveva appena gettato la corona ai licheni e lasciato Lutero per il papa. Quale pubblicità per una Chiesa in crisi, papa Alessandro VII si fece prendere dall’ansia e: - chiamò Bernini che disegnò una...
Published 04/15/20
Diciamocelo, lui è dappertutto, lei un po’ meno, e allora, quando vedi una targa che li ricorda insieme, ti viene da fermarti un po’, dietro piazza di Spagna, in via delle Carrozze 59, dove per cinque giorni vissero Anita e Giuseppe Garibaldi. Era iniziata la lunga estate crudele del 1849. Lui era venuto a difendere la Repubblica Romana, lei era rimasta a Nizza, con la suocera, i bambini e un altro in grembo. Ma piuttosto che lasciare solo il generale, e restare sola con la suocera, Anita...
Published 04/08/20
Se siete in Piazza di Spagna, in alto guarderete senz’altro. Guardate anche verso il numero 26, la Keats-Shelley House. Suonate e fermatevi tanto dove John Keats si fermò troppo poco. La sua brumosa Albione alla sua tisi bene non faceva. Cercava il sole, da qui il viaggio in Italia, senza alcun desiderio di Grand Tour. Col pittore - amico Joseph Severn arrivò a Roma il 15 novembre del 1820. Affittarono un appartamento al secondo piano, con camino e due camere da letto. Tre scellini al giorno...
Published 04/01/20
Chiamatelo scemo. Uno che lascia moglie e figli in America, in ristrettezze, e per dimenticare i suoi insuccessi fa un lungo viaggio New York – Gerusalemme, andata e ritorno. Chiamatelo scemo uno che a metà strada si ferma dietro al Pantheon, in Piazza della Minerva, nell’hotel delle celebrità e ci resta più di un mese. Si chiamava Herman Melville l’ospite atteso il 25 febbraio 1857. Nessuna targa lo ricorda oggi, forse per questi suoi primi flash: - Roma mi ha dato un’impressione di...
Published 03/25/20
Le targhe di coppia sono rare, come questo amore, romantico vero, di secolo e affetti. La poetessa famosa e malata, il poeta più giovane e oscuro, la corte serrata per lettera, il padre di lei non voleva. Elizabeth Barrett sapeva che Robert Browning le avrebbe cambiato la vita: e lo sposò, di nascosto. Fuggirono a Firenze, nacque Pen, erano felici. Decisero di restare.  Perché non Roma? Inverno al sole, musa a due passi e molti inglesi e americani. Come gli Story, che gli trovarono una casa...
Published 03/18/20
Ci son targhe che non sono proprio targhe, come quella dedicata a Galileo Galilei, in Via della Trinità dei Monti, poco oltre Villa Medici. Una colonna di granito nascosta tra le fronde, sconfitta come la storia che non è riuscita a vendicare. Il 13 febbraio 1633 Galileo arrivò a Roma, per farsi processare davanti al Sant’Uffizio. Aveva 70 anni, mille mali e tutti contro: - all’inizio ricevette trattamento benigno, un incaricato del Sant’Uffizio andò perfino a fargli coraggio. - iniziato il...
Published 03/11/20
Finisce sempre così. Che Roma è bella ma non ci vivrei e ci resti una vita. Successe al pittore Jean Auguste Dominique Ingres, che ci restò, con qualche parentesi, più di vent’anni. Molti li passò qui, in Via Gregoriana 34. Arrivò nel 1806, per studiare all’Accademia di Francia, anche se in Francia l’avevano stroncato. Proprio lui, che di Francia si credeva il primo pittore. Tempo di mandar giù l’amaro e sarebbe tornato a riprendersi la rivincita. Invece rimase perché: - al primo pittore di...
Published 03/11/20
Adesso la vedete così, la targa bianca, i muri rosa, ma non doveva essere così Via di Campo Marzio 2, quando dal 13 gennaio al 12 marzo 1859 ospitò Giuseppe Verdi e la quasi moglie Giuseppina Strepponi. “Ma dove diavolo è?” si chiese lui, “E’ una bruttissima casa” commentò lei. Già arrivare a Roma, da Napoli, era stata un’impresa, via mare, in tempesta. Verdi, poi, schiumava di suo. Non era qua che doveva venire, a portare in scena “Un ballo in maschera”. Il Teatro San Carlo fu la prima...
Published 03/11/20