Cristina di Svezia
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Arriva Cristina e Roma va in tilt. Succedeva nel 1655, Cristina era la regina di Svezia e cosa c’entri, tutto questo, con questo canale lo dice una pietra latina sulla facciata interna di Porta del Popolo: “PER UN INGRESSO FELICE E DI BUON AUSPICIO”. Quando attraversò questa porta, Cristina aveva appena gettato la corona ai licheni e lasciato Lutero per il papa. Quale pubblicità per una Chiesa in crisi, papa Alessandro VII si fece prendere dall’ansia e: - chiamò Bernini che disegnò una lettiga, le gualdrappe dei cavalli, fino al restyling di Porta del Popolo, con i simboli del papa e quelli di Cristina. - si accollò parecchie spese del viaggio, dalle biade alle osterie. - ordinò di addobbare le finestre delle case con parati e lanternoni, di chiudere bottega, e che nell’area del solenne passaggio nessuno circolasse. diede istruzioni a prelati, notabili, principi e autorità su come vestirsi e muoversi al corteo, e prima ancora su come accogliere Cristina. - il 23 dicembre le fece trovare a Ponte Milvio la lettiga di Bernini. Cristina, spada al fianco, un largo cappello sul capo, attraversò Roma a cavallo tra gli applausi della folla. Giunta a San Pietro ricevette il nome di Alessandra Maria. Da Castel Sant’Angelo spararono una girandola di razzi e in ogni parte furono fuochi d’artificio. La festa, però, durò poco. Cristina non riusciva proprio a far sue le pratiche della sua nuova fede e mollò tutto per cercare il suo posto nel mondo. Ma quel posto era Roma, così tornò, per sempre. Si stabilì a Palazzo Corsini, a Trastevere, fece installare alberi e fontane, statue e busti antichi e una poltrona-trono dove riceveva da regina. Un piccolo regno, l’Accademia Reale, poi Arcadia.
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