Elizabeth Barrett e Robert Browning
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Le targhe di coppia sono rare, come questo amore, romantico vero, di secolo e affetti. La poetessa famosa e malata, il poeta più giovane e oscuro, la corte serrata per lettera, il padre di lei non voleva. Elizabeth Barrett sapeva che Robert Browning le avrebbe cambiato la vita: e lo sposò, di nascosto. Fuggirono a Firenze, nacque Pen, erano felici. Decisero di restare.  Perché non Roma? Inverno al sole, musa a due passi e molti inglesi e americani. Come gli Story, che gli trovarono una casa sopra di loro, qui, in via Bocca di Leone, dietro Piazza di Spagna. I Browning arrivarono una sera d’inverno del 1853, tutto era pronto, le luci accese, il fuoco vivo. Ma la mattina dopo: - Story bussò alla porta, con la figlia in braccio: il fratello aveva convulsioni e la piccola doveva star lontano. - I Browning scesero giù, ma il fratellino non si riprendeva e alle otto di sera se ne andò. Anche la bimba cominciò a star male. - Passarono giorni atroci, combattuti tra quel destino infame e il terrore che anche il loro figlio si ammalasse. - Per fortuna la bimba si riprese, il piccolo Browning ne uscì indenne ma se Roma era questo dubito che ce la farò scrisse Liz a un’amica. - Poi il cielo azzurro, il clima mite, gite in campagna e nuovi amici tornarono a illuminare le sue giornate. E le sue lettere, dove però Roma non c’è mai, se non dentro le case, nei salotti e in società. Forse la morte le era passata troppo accanto per cercare versi dentro le rovine. Ma se Liz l’aveva presa male, Robert Browning decisamente no. Davanti alla visione di San Pietro lui sì tornò poeta e una storiaccia nera del ‘600 gli ispirò “The Ring and the Book”, 21mila versi sciolti a garanzia di imperitura fama.
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Published 03/06/22
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