Galileo Galilei
Listen now
Description
Ci son targhe che non sono proprio targhe, come quella dedicata a Galileo Galilei, in Via della Trinità dei Monti, poco oltre Villa Medici. Una colonna di granito nascosta tra le fronde, sconfitta come la storia che non è riuscita a vendicare. Il 13 febbraio 1633 Galileo arrivò a Roma, per farsi processare davanti al Sant’Uffizio. Aveva 70 anni, mille mali e tutti contro: - all’inizio ricevette trattamento benigno, un incaricato del Sant’Uffizio andò perfino a fargli coraggio. - iniziato il processo, capì subito che non c’era Dialogo, né sopra i massimi sistemi né sotto. - cercò di tenere duro, surfando tra Bibbia e verità, fede e scienza, dogmi e nuovo sapere. - tutto inutile, con cavilli e pretesti il Sant’Uffizio lo mise all’angolo, minacciando tortura. - a Galileo non rimase che vestirsi di bianco, mettersi in ginocchio e gridare: “Abiuro!”. - il papa dirottò la condanna al carcere verso la più confortevole Villa Medici. Ma fu una pena lo stesso, resa un po’ meno triste dalle lettere della figlia Virginia e degli amici più cari. Ai primi di luglio Galileo ottenne il permesso di lasciare l’Urbe e di trascorrere il resto dei suoi giorni prima a Siena poi a Firenze. Ma se la bocca aveva abiurato, non così il cuore né la mente, che continuò a indagare quel mondo nuovo verso il quale tutta Europa si stava muovendo. Roma esclusa. Col senno di poi il Comune cercò di riscattarsi con una lapide da porre sui muri di Villa Medici. La Francia, proprietaria del palazzo, si oppose, per evitare incidenti col Vaticano. Il cippo infelice venne inaugurato nel 1887, davanti a quattro gatti che lessero: “IL PROSSIMO PALAZZO/GIA’ DE’ MEDICI/FU PRIGIONE A GALILEO GALILEI/REO D’AVER VEDUTO/LA TERRA VOLGERSI INTORNO AL SOLE”.
More Episodes
Una delle targhe, e delle case, di Pasolini a Roma
Published 03/06/22
Published 03/06/22
Questa è la storia di un poeta estinto mentre andava cercando libertà, da chiuso morbo combattuto e vinto. Questa è la pietra parlante di Wilhelm Waiblinger, consunto dalla tisi al primo piano di via del Mascherone 62, angolo via Giulia. Era il 1826 e l’inquieto studente di Tubinga aveva davvero...
Published 07/22/20